Mercoledì, 07 Marzo 2012 - 02:00 Comunicato 589

ARCESE: INCONTRO FRA L'ASSESSORE OLIVI E I VERTICI DEI SINDACATI DELL'AUTOTRASPORTO

L'assessore provinciale all'industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, ha incontrato oggi i vertici nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali dell'autotrasporto, in merito alla vicenda degli annunciati esuberi di Arcese Trasporti spa. Positivo il clima registrato nel corso dell'incontro; l'assessore ha esposto gli strumenti messi in campo dalla Provincia, che hanno ottenuto fino ad oggi i risultati sperati, e ha riferito della volontà dell'azienda di "accompagnare" questa fase di riorganizzazione in modo tale di ridurre al minimo l'impatto sociale. Nel corso dell'incontro si è anche parlato della crisi più generale che tutto il settore sta attraversando; al termine è stato deciso di aprire un tavolo permanente su cui le parti - Provincia, azienda e sindacato, anche nazionale - possano esprimere ed approfondire esigenze e progetti delle singole imprese e dell'intero comparto.-

All'incontro erano presenti, fra gli altri, Domenico D'Ercole (nazionale) e Paolo Sboner (Trentino) per la FILT-CIGL; Arnaldo Neri (nazionale) e Giuseppe La Pietra (Trentino) per la FIT-CISL; Giuseppe Filippone (nazionale) e Franco Sighel (Trentino) per la UIL Trasporti, oltre alla Rsa aziendale.
L'assessore ha riassunto la situazione, ricordando in particolare i ripetuti contatti con l'azienda per monitorare le cause e i possibili correttivi riguardanti la dichiarazione di avvio della procedura di mobilità per 250 dipendenti del gruppo. Lo strumento più importante, messo in campo dalla Provincia, risulta anche in questa fase l'operazione di leaseback sul compendio immobiliare di Mori, attuata nel settembre 2009. L'intervento, di carattere straordinario, era orientato ad una triplice finalità: salvaguardare uno "zoccolo duro" di dipendenti sul territorio (l'azienda ha oggi in forza presso la sede di Arco circa 750 unità lavorative); liberare risorse per il consolidamento dell'azienda in un contesto recessivo; mantenere sotto il controllo pubblico la destinazione di un'area produttiva strategica. Questi obiettivi risultano fino ad oggi salvaguardati. L'assessore Olivi ha pure riferito che, a prescindere dai vincoli formali, c'è il convergente impegno della proprietà e della Provincia ad accompagnare questa operazione di riorganizzazione aziendale in modo graduale e riducendo al minimo l'impatto sociale. "La proprietà – ha riferito l'assessore – rivendica il proprio sforzo per il consolidamento di questa importante realtà industriale del territorio, al quale fornisce notevoli ritorni fiscali e occupazionali, tenendo anche conto degli oltre 200 addetti delle altre aziende trentine del gruppo, nonostante la crisi del comparto, costata negli ultimi anni ad Arcese perdite considerevoli."
I rappresentanti dei sindacati nazionali di categoria, dopo aver apprezzato l'iniziativa della Provincia autonoma di Trento ("una delle poche a farlo – è stato detto") di avviare il confronto, hanno posto l'accento sulla necessità di non "isolare" il caso Arcese rispetto alla crisi che attanaglia gravemente tutto il comparto dell'autotrasporto merci, come dimostra l'eccezionale concentrazione di aziende chiuse proprio nel Nord-est: addirittura tre grosse imprese, in soli due giorni, hanno ultimamente annunciato la chiusura. È una crisi che il sindacato ritiene necessario affrontare con strumenti innovativi (ad esempio la formazione sul lavoro), come già è stato fatto proprio con Arcese Trasporti, privilegiando la concretezza degli interventi ai "rumori" massmediatici, che invece non fanno altro che danneggiare le aziende, allarmare clienti e banche e, alla fine, danneggiare i lavoratori. Il sindacato esprime dunque un invito a lavorare a fianco dell'ente pubblico e delle aziende del settore, concordando percorsi che possano scongiurare i licenziamenti, mantenendo un approccio pragmatico. Fra i nodi da sciogliere, il sindacato ha messo in evidenza la dispersione delle risorse che a livello nazionale vengono stanziate per il settore (700 milioni), e che andrebbero invece concentrate sulle aziende strutturate, più in grado di superare la difficilissima congiuntura, visto che nessuna è "miracolata", e soprattutto non lo sarà dal momento in cui il cabotaggio (trasporti interni effettuati da macchine e autisti stranieri, a basso costo) sarà liberalizzato. Nel frattempo, proprio più stringenti controlli sulla pratica dell'utilizzo illegale di automezzi ed autisti dell'Est dovrebbero vedere le autorità pubbliche particolarmente impegnate.
Detto questo sul piano generale, per quanto riguarda la vicenda Arcese, il sindacato si è detto unanimemente pronto ad un confronto costruttivo sui progetti dell'azienda, mirato a garantire i lavoratori. É stato pertanto convenuto di aprire un tavolo permanente su cui le parti (Provincia, azienda e sindacato, anche nazionale) possano esprimere ed approfondire esigenze e progetti delle singole imprese e dell'intero comparto. -