Giovedì, 11 Luglio 2013 - 02:00 Comunicato 2032

Due deliberazioni per incrementare l'occupazione, soprattutto giovanile, attraverso contratti di solidarietà espansivi e patti generazionali
APPROVATA UNA CONVENZIONE FRA LA PROVINCIA E L'INPS

Approvati oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Alberto Pacher, due schemi di convenzione fra la Provincia autonoma di Trento e l'Inps che puntano ad incrementare l'occupazione, l'uno attraverso contratti di solidarietà espansivi, l'altro mediante patti generazionali. Le deliberazioni fanno seguito ai decreti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali emanati in materia per sostenere i lavoratori che accettano riduzioni d'orario, a fronte di assunzioni a tempo indeterminato anche con contratto d'apprendistato, attraverso la partecipazione alla copertura della perdita contributiva e retributiva conseguente a questa scelta. La durata dell'intervento non può essere superiore a 36 mesi e con il limite massimo di spesa di 7.000 euro per lavoratore.-

La congiuntura economica e occupazionale colpisce in particolare il segmento giovanile della popolazione, la cui presenza nel mercato del lavoro è caratterizzata da alti tassi di disoccupazione. Per questo il Ministero del Lavoro ha stabilito nel 2009 di incentivare la ricollocazione dei lavoratori licenziati nei singoli bacini regionali, quindi nel 2012 di finanziare la contribuzione volontaria a beneficio dei lavoratori anziani che, in una stessa azienda, accettino volontariamente un contratto part time a fronte dell'assunzione di giovani con contratto di apprendistato e/o a tempo indeterminato.
La Provincia autonoma di Trento, attraverso l'Agenzia del Lavoro, ha richiesto al Ministero di destinare una parte delle risorse attribuite per il finanziamento di interventi a favore di lavoratori svantaggiati (welfare to work) - pari complessivamente a 500.000 euro - per incrementare l'occupazione attraverso i contratti di solidarietà espansivi e i patti generazionali. I contratti di solidarietà espansivi sono contratti collettivi aziendali che prevedono una riduzione stabile dell'orario con riduzione della retribuzione e una contestuale assunzione di altri lavoratori a tempo indeterminato. I patti o staffette generazionali prevedono una riduzione dell'orario di lavoro per lavoratori che abbiano superato i 50 anni di età e che raggiungano i requisiti minimi per il pensionamento nei 36 mesi successivi alla data di stipula dell'accordo sindacale, a fronte della contestuale assunzione a tempo indeterminato di giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni.
La Provincia autonoma di Trento finanzia - con quanto erogato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e con le risorse disponibili sul bilancio dell'Agenzia del Lavoro - nei limiti di 7.000 euro per lavoratore, la contribuzione volontaria e il 50% della perdita retributiva connessa alla riduzione dell'orario di lavoro. L'INPS, attraverso la stipula della convenzione, si impegna alla gestione delle richieste di contribuzione volontaria.
(at) -