Domenica, 29 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2322

Oggi, terzo e ultimo giorno della manifestazione, la sfilata a Cogolo e i saluti delle autorità
ALPINI A PEIO: SI È CHIUSO IL PELLEGRINAGGIO

Dopo l'escursione al Monte Vioz, tenutasi venerdì e la cerimonia di ieri in località Pian della Vegaia a 1950 m di quota, si è svolta oggi a Cogolo di Peio la manifestazione conclusiva del 49' Pellegrinaggio Alpini in Adamello, organizzato dalle sezioni ANA di Trento e della Val Camonica, con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento. "Abbiamo bisogno degli alpini - sono state le parole dell'assessore provinciale all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, Tiziano Mellarini - perché sono portatori di valori come la solidarietà, l'impegno vero e disinteressato, il senso civico, la fratellanza, l'integrazione". Numerose, anche in questa giornata finale, le autorità civili e militari intervenute alla commemorazione per ricordare i caduti in Adamello. Fra i presenti vi erano: l'assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, il presidente dell'Associazione nazionale alpini Corrado Perona e il vice comandante delle Truppe Alpine generale Fausto Macor, il sindaco di Peio Angelo Dalpez e i sindaci di altri Comuni limitrofi, nonché l'assessore al commercio e turismo della regione Lombardia Margherita Peroni, oltre naturalmente al presidente dell'Ana di Trento Maurizio Pinamonti.-

"Ieri - ha proseguito l'assessore Mellarini - è stato davvero un momento ricco di significato, un momento di incontro tra popoli durante il quale si è parlato, non ha caso, della sacralità dei luoghi. Questi valori e questa storia vanno ricordati e trasmessi alle generazioni future, per costruire tutti assieme questa grande casa comune che è rappresentata dall'Europa. E gli alpini sono portatori di tutti questi valori e ci possono aiutare nel percorso di pace e di fratellanza fra i popoli".
Centinaia, anche oggi, gli alpini che si sono ritrovati a Cogolo di Peio, in località Biancaneve, e che hanno sfilato - nonostante il tempo incerto - verso il campo sportivo, dove si è tenuta la parte conclusiva della manifestazione con i saluti delle autorità e la messa.
Gli alpini hanno voluto ricordare con questo 49' Pellegrinaggio la Grande Guerra combattuta tra lo Stelvio e il Tonale, che si caratterizzò per gli scontri e i presidi posti alle quote più elevate, mediamente attorno ai 3000 metri. Accanto agli stenti quotidiani della guerra, i soldati di entrambi gli eserciti belligeranti patirono su quelle alture immani sofferenze, per sopravvivere su quelle quote in qualsiasi periodo e condizione meteorologica. Proprio a Punta San Matteo (3678 m) si consumò la battaglia più alta della storia del conflitto. Ottimo punto di osservazione per scrutare i movimenti italiani sul Passo Gavia, sella di collegamento tra la val Camonica e l'alta Valtellina, la cima fu occupata nell'estate 1917 dagli austro-ungarici, che vi allestirono con un piccolo presidio.
Gli italiani conquistarono Punta San Matteo il 13 agosto 1918, ma la riperdettero una ventina di giorni dopo. Il 3 settembre infatti i Kaiserschützen riconquistarono la montagna con quella che si ricorda come la battaglia combattuta alla quota più elevata nel corso del conflitto. Il conto delle perdite fu di una cinquantina di caduti da entrambe le parti, molti dei quali trovarono l'eterna sepoltura nel ghiacciaio, tra questi anche il capitano dell'esercito italiano Arnaldo Berni a cui gli alpini hanno voluto dedicare questo 49' Pellegrinaggio. Proprio in anni recenti, il ritiro del ghiacciaio ha restituito i corpi di sei Kaiserschützen che sono stati inumati nel cimitero militare di San Rocco, sopra Peio.
La manifestazione conclusiva di Cogolo, è cominciata domenica mattina alle ore 9.30, con il ritrovo degli alpini in località Biancaneve, poi la sfilata, il saluto delle autorità e la messa. (at)

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