Lunedì, 01 Dicembre 2014 - 02:00 Comunicato 3079

Nella giornata mondiale della lotta contro l'Aids è ancora forte la preoccupazione
AIDS: PREVENZIONE E INFORMAZIONE LE ARMI VINCENTI

La prevenzione è l'arma vincente: questa la parola d'ordine emersa nel corso del partecipato incontro che si è tenuto oggi nella sede dell'Apss in occasione della giornata mondiale della lotta all'Aids.-

Una parola d'ordine condivisa, secondo le specifiche competenze dal direttore del Dipartimento di prevenzione di Apss Marino Migazzi, dal responsabile della struttura semplice malattie infettive dell'Unità operativa di medicina del Santa Chiara Claudio Paternoster, dal responsabile dell'ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmesse Franco Urbani, dalla responsabile del consultorio familiare di Trento Rossella Mazza, dal direttore dell'Unità operativa cure primarie del Distretto centro Nord Simona Sforzin, da Daniela Kaisermann e William Mantovani della Promozione educazione alla salute, sorveglianza dei stili di vita e dal presidente della LILA Michele Poli.
"Si deve puntare sulla prevenzione – ha sottolineato per primo Marino Migazzi - perché le malattie a trasmissione sessuale sono legate a comportamenti. Giornate come questa sono importanti sia per tener alta l'attenzione sia per proseguire con energia la lotta all'Aids.
Dai dati raccolti nello studio Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) emerge la necessità di investire sul terreno della sensibilizzazione anche nei confronti dei ragazzi".
Claudio Paternoster ha fotografato il fenomeno con la forza dei numeri, spiegando che attualmente i pazienti in carico alle strutture dell'APSS sono 550, in maggioranza maschi (66%) e che la modalità di trasmissione principale è quella eterosessuale. "È significativo – ha precisato – che negli ultimi dieci anni vengano rilevate 30 nuove infezioni all'anno. È una costante che ci invita a riflettere".
Anche Franco Urbani ha messo in luce come la malattia da HIV si trasmetta sempre più per via sessuale e che è particolarmente esposta la popolazione maschile di mezza età con comportamenti a rischio e che spesso è associata ad altre malattie sessualmente trasmesse.
Un richiamo condiviso da Rossella Mazza che ha sottolineato come negli anni Novanta ci fosse maggior consapevolezza.
"Ci sono uomini – ha precisato – che non hanno la percezione dei rischi che corrono. La riflessione che abbiamo messo in atto per capire come si possa intervenire ci ha spinti a lavorare sul terreno dell'educazione dei ragazzi che saranno gli adulti del futuro. Abbiamo esposto cartelli colorati dove si mette in rilievo che le malattie sessualmente trasmesse possono essere alla base di malattie gravi. Rapporti occasionali senza precauzioni e l'abbassamento dell'età del primo rapporto sessuale sono elementi importanti per mettere a fuoco strategie di contrasto".
Daniela Kaisermann e William Mantovani hanno precisato i contenuti dei progetti destinati alla scuola, precisando che il volume delle attività messe in campo da Apss è rilevante e arriva a interessare il 90% delle scuole secondarie di primo grado e il 70% delle secondarie di secondo grado. Si tratta di percorsi articolati, calibrati sull'età per favorire un passaggio delle informazioni efficace e utile ad accompagnare verso l'età adulta i ragazzi.
La lotta contro la disinformazione è stata anche al centro dell'intervento di Michele Poli.
"Sono venticinque anni – ha spiegato - che ci occupiamo di HIV. Conoscenza e consapevolezza sono importanti. Siamo in prima linea 365 giorni all'anno per diffondere corrette informazioni. In italia ogni due ore c'è un nuovo caso di HIV, un dato che spaventa e che ci stimola, con progetti condivisi a non abbassare la guardia, anzi ad essere sempre più attenti in una logica di potenziamento dei servizi e di un loro miglioramento". -