Mercoledì, 30 Gennaio 2013 - 02:00 Comunicato 232

Lo commercializzerà la multinazionale Belchim che ha siglato l'intesa con Trentino Sviluppo, valorizzando il brevetto della Fondazione Mach
AGROFARMACO NATURALE CONTRO LE MALATTIE DELLE PIANTE SCOPERTO IN TRENTINO

Si chiama "Trichoderma atroviride" ed è un microorganismo in grado di combattere numerose malattie delle piante senza dover utilizzare prodotti chimici. A scoprirlo sono stati alcuni ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach, che l'hanno brevettato affidandone a Trentino Sviluppo la gestione. In seguito ad una delicata trattativa è stato siglato un accordo con la multinazionale belga Belchim Crop Protection, terzo gruppo mondiale nel settore della chimica farmaceutica, che produrrà questo prodotto ecosostenibile mettendo sul mercato un agro farmaco nuovo e rivoluzionario. Un traguardo importante per il "Fondo Brevetti", nato con l'obiettivo di valorizzare i risultati della ricerca finanziata dalla Provincia autonoma di Trento.-

"Lo sviluppo di innovazioni e tecnologie a sostegno di un'agricoltura sempre più sostenibile sono obiettivi prioritari – afferma Roberto Viola, direttore del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Mach -. Nel campo del biocontrollo – prosegue - la nostra ricerca è all'avanguardia a livello internazionale e questo risultato lo dimostra. Abbiamo in cantiere altri prodotti che amplieranno la gamma disponibile, riducendo il bisogno di interventi chimici. Si tratta di un settore estremamente interessante nel quale abbiamo investito molto e che potrà dare altre soddisfazioni nel breve e medio termine".
"Sono molto soddisfatta della chiusura importante ottenuta per il brevetto in questione – sottolinea Antonietta Tomasulo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – e soprattutto del rapporto che si è instaurato con la BIPA e delle possibilità future che tale relazione potrà fornire al territorio, in termini di finanziamenti, prodotti di uso commerciale garantiti localmente in maniera favorita, attrazione e creazione di nuove imprese. Ricordo che le tecnologie sono solo un mezzo e che la valorizzazione delle tecnologie applicate passa attraverso i contratti, ma questi li firmano le persone. È il dialogo costante, quindi, e tra persone desiderose di realizzare, che mi rende molto fiduciosa, e che sono sicura non potrà che portare ad ulteriori successi e ad avere, a regime, un sistema coordinato di sfruttamento di ricerca applicata e di massimizzazione dei risultati".
In questo caso, brevetto e licenza nascono dalla scoperta di un microorganismo – per la precisione un fungo, il "Trichoderma atroviride SC1" - che presenta grandi capacità contro le malattie delle piante. Un team di ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San Michele (Trento), coordinati da Ilaria Pertot, ha utilizzato le caratteristiche di questo microorganismo per costituire il principio attivo di un biofungicida commerciale che può sconfiggere le malattie delle foglie (muffa grigia), del legno (mal dell'esca della vite) e delle radici (marciumi radicali). Il "Trichoderma" è stato quindi tutelato attraverso un brevetto internazionale, depositato in Europa, Stati Uniti, Brasile, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
La scoperta può avere un grande impatto sul mercato poiché il principio attivo in questione è di origine naturale e va nella direzione auspicata dalle politiche agricole internazionali, che chiedono strumenti ecosostenibili.
Nell'ottica della commercializzazione è stato indispensabile l'accordo di licenza per il principio attivo di un nuovo e rivoluzionario agrofarmaco, basato appunto sul "Trichoderma atroviride". Accordo che è stato siglato con la multinazionale belga Belchim Crop Protection, al termine di una due giorni di visita in Trentino. La negoziazione con il gruppo Belchim era partita nel già 2009 ed è stata ora formalizzata nei giorni scorsi con BIPA, società che fa capo alla multinazionale e che segue in particolare il settore dei biopesticidi.
Questa esperienza rappresenta un successo dell'intero sistema trentino, che ha visto protagonisti la Fondazione Edmund Mach per la parte di ricerca scientifica e Trentino Sviluppo che ha saputo valorizzare le potenzialità del brevetto. Si tratta, infatti, di uno dei principali risultati del sistema di gestione e valorizzazione dei risultati della ricerca messo in campo dalla Provincia autonoma di Trento attraverso il cosiddetto "Fondo Brevetti", che trova in Trentino Sviluppo il catalizzatore ed il motore del processo di concretizzazione sul mercato delle tecnologie sviluppate dai centri di ricerca trentini. (d.m. – j.t.) -