Venerdì, 03 Luglio 2020 - 14:37 Comunicato 1480

L’azienda, insediata nel BIC, è specializzata in impianti di filtrazione industriale e strutture metalliche per ascensori. Oltre 7 milioni di euro di fatturato, 40 i dipendenti
A Pergine Metal Working più forte delle crisi: crescita all’estero e nuovi clienti

Una crescita costante ed equilibrata. Metal Working nasceva nel 2008, in piena crisi economica, e oggi ha le spalle larghe per superare anche il rallentamento dell’economia imposto dal Covid-19. Dodici anni fa si insediò nel BIC di Trentino Sviluppo a Pergine, con 3 soci fondatori e 2 dipendenti. Oggi i soci attivi sono 4 e i dipendenti sono saliti a 40. E il mercato è globale: in testa Germania, Svizzera, Austria e Norvegia. Ma i clienti partner dell’azienda perginese costruiscono impianti con i filtri “made in Trentino” nei cinque continenti. Nel 2008 il fatturato fu di 320 mila euro, oggi supera i 7 milioni di euro. La crescita continua è tra il 10 e il 15% all’anno. E gli scarti delle lavorazioni diventano opere d’arte grazie all’estro di diversi artisti.

Dopo 12 anni dall’inizio dell’avventura imprenditoriale di Metal Working, l’azienda perginese, fondata da Alessandro Gardumi, Paolo Zomer e Franca Borzaga con il successivo inserimento di Massimo Moser, guarda al futuro con fiducia. Dai due moduli iniziali (1.200 mq coperti) l’azienda è arrivata oggi ad occuparne 6, per un totale di 3.600 metri quadrati.
"Quando siamo partiti, nel 2008 – ricorda Franca Borzaga, executive manager di Metalworking – eravamo all’inizio della crisi economica internazionale. Se ce la fate adesso – ci dissero in molti – non vi fermerà più nessuno".
E così è stato: per questo motivo il lockdown dei mesi scorsi e le inevitabili incertezze sui mercati internazionali non spaventano. Metal Working produce filtri e intere stazioni filtranti (per polveri a secco) soprattutto per l’industria chimico-farmaceutica, alimentare, meccanica e per il riciclo dei rifiuti. L’altro cardine della produzione aziendale sono le “incastellature” per il trasporto verticale in genere: vale a dire le strutture in acciaio che costituiscono il vano in cui corre l’ascensore. «È un settore in cui stanno prendendo sempre più piede le strutture esterne, sia in nuove realizzazioni che in ristrutturazioni. Una scelta estetica degli architetti – spiega Franca Borzaga, che aggiunge –: "14 di queste nostre strutture sono all’aeroporto della Malpensa, tante altre in molte stazioni ferroviarie del Nord-est, ma anche al quartiere Varesine di Milano, alla Biennale di Venezia, in ristrutturazioni di edifici storici e persino in antichi monasteri. Una delle nostre ultime proposte è Solar Eco Lift, struttura dotata di pannelli fotovoltaici per l’alimentazione energetica di ascensori o piattaforme elevatrici estendibile al fabbisogno dell’intero edificio".
Il traguardo dei 10 milioni di euro di fatturato non è lontano, raggiungibile in pochi anni e potrebbero servire nuovi spazi e nuove risorse umane: "Soprattutto tecnici commerciali, operai specializzati in saldatura, difficili da trovare. Diciamo che, se tutto andrà bene, pensiamo di ampliare l’organico verso la fine del 2021".
Il reparto Ricerca e sviluppo, dopo aver depositato due brevetti, sta mettendo a punto materiali sempre più performanti e leggeri, collaborando con l’Università di Trento e il Politecnico di Milano. Per recuperare i residui delle lavorazioni metalliche è stato avviato anche un percorso artistico con l’artista perginese Paolo Vivian, che li trasforma in opere d’arte.
Valentino Casagranda è responsabile della sicurezza e dei protocolli Covid: "Siamo stati fermi solo per qualche settimana durante l’emergenza sanitaria. Poi i codici Ateco ci hanno consentito di lavorare e abbiamo organizzato i corsi per il personale, predisposto tutti i dpi, i protocolli di sicurezza, le igienizzazioni e sanificazioni costanti, il distanziamento dei lavoratori, sfruttando anche gli ampi spazi della palazzina uffici. Certo, alcuni nostri clienti hanno dovuto rimandare dei cantieri, le autorizzazioni delle autorità pubbliche, poi, hanno subìto dei ritardi dovuti al massiccio smart-working. La parte commerciale risente un po’ della sospensione di fiere e incontri di persona: fare tutto in videoconferenza non è la stessa cosa, serve il rapporto umano. E c’è un po’ di timore per possibili focolai di ritorno in autunno. Ma c’è un cauto ottimismo: Svizzera, Scandinavia e Germania hanno ripreso i contatti".
"Il rapporto con il Business Innovation Centre di Pergine e Trentino Sviluppo? Essere insediati qui – conclude Franca Borzaga – per noi ha significato non dover pensare al “mattone” e poterci concentrare sulla tecnologia e i mercati, avere un supporto formativo per imparare a fare bene gli imprenditori, per specializzare le maestranze, diventare industria 4.0 e internazionalizzarci. Partecipiamo anche a un percorso di incoming per aziende tedesche, polacche e svedesi potenziali nostre clienti, previsto per fine 2020 al Polo Meccatronica di Rovereto, organizzato da Trentino Sviluppo in collaborazione con Bonfiglioli Mechatronic Research e Istituto per il Commercio estero: gli incontri in presenza sono stati sostituiti da quelli, comunque efficaci, in videoconferenza".

(us)


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