Martedì, 16 Agosto 2022 - 15:05 Comunicato 2495

A Malga Zonta ricordato il 78° anniversario dell'eccidio

Nel giorno di Ferragosto a Malga Zonta (Passo Coe-Folgaria) è stato ricordato il 78° anniversario dell'eccidio nazifascista del 12 agosto 1944 che costò la vita a 14 partigiani e a 3 malgari, molti dei quali in giovane età. Dalla celebrazione sono arrivati un forte messaggio e un impegno per la pace e la convivenza tra i popoli e un monito contro tutte le guerre, i nazionalismi e ogni forma di odio.
A Malga Zonta, Passo Coe di Folgaria, la lapide in onore dei partigiani per l'eccidio nazifascista del 12 agosto 1944 [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

E così l'attualità ha fatto irruzione, davanti alla malga che ricorda la strage con l'immagine dei partigiani poco prima di essere uccisi si sono ritrovate centinaia di persone, rappresentanti dell'Anpi, degli alpini, di associazioni d'arma, autorità militari e civili con molti rappresentanti di amministrazioni comunali decorate del Trentino e della confinante provincia di Vicenza.In rappresentanza della Provincia Autonoma di Trento a presenziare alla celebrazione di Malga Zonta ha partecipato l’assessore alla salute, politiche sociali, famiglia e disabilità per ribadire quei valori che devono essere centrali e sempre attuali come quello della pace. In questo momento segnato dalla guerra in Ucraina e da una spirale di tensione sempre più grave è proprio una giornata come questa che deve diventare momento di unità per fermare le armi e per cercare insieme una soluzione diplomatica. Da montagne di guerra a montagne di pace, questo è il significato di Malga Zonta.Tra i presenti i sindaci di Folgaria, intervenuto dal palco, di Trento e di Rovereto, Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, il presidente provinciale dell'Anpi Trento Mario Cossali, Danilo Andriollo presidente provinciale Anpi Vicenza, la partigiana e staffetta Teresa Peghin (conosciuta come Wally) di 98 anni e Paolo Pezzino, presidente Istituto nazionale Ferruccio Parri, al quale è stata affidata l'orazione ufficiale. Nei vari interventi i relatori hanno evidenziato il valore della libertà e della pace conquistati grazie al sacrificio di migliaia di civili e di partigiani giovani ed adulti che hanno pagato con la loro vita la lotta al nazifascismo. Ma non possiamo parlare di pace quando gli scenari di guerra si sono moltiplicati in molte regioni del mondo, arrivando in modo prepotente nel cuore dell'Europa. Rispetto al popolo ucraino sconvolto dalla brutale aggressione russa, è stato detto, non possiamo non essere al suo fianco fino in fondo, non possiamo limitarci ad una generale e alla fine generica solidarietà. Sempre attuale il valore della Costituzione con "l'Italia ripudia la guerra", un monito che deve valere ancora oggi, un richiamo più volte sottolineato, all'impegno per far cessare la voce delle armi e far prevalere quelli della democrazia e della trattativa di pace. L'educazione alla pace e al rispetto dei diritti umani, investire nella cultura e nella solidarietà partendo dai giovani sono stati altri temi trattati dai relatori con le forti parole finali dell'ex partigiana ormi centenaria. La celebrazione a Passo Coe si è conclusa con la messa officiata dal vescovo emerito Luigi Bressan e da padre Gianni Viola, cugino del comandante della brigata partigiana ucciso a Malga Zonta.

(us)


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