Venerdì, 07 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3834

Dopo il terremoto, nasce un'iniziativa gestita da privati cittadini della Val di Fiemme: "Uniti per l'Emilia".
A MIRANDOLA CON IL PRESEPE, IN ATTESA DELLA PALESTRA COSTRUITA CON IL LEGNO DELLA VAL DI FIEMME

La comunità di Mirandola, insieme a tante altre località emiliane, è stata duramente colpita dal terremoto del 29 maggio scorso. Gli aiuti della Provincia autonoma di Trento non sono mancati: Protezione civile, NU.VO.LA, Psicologi per i Popoli, Croce Rossa e Vigili del Fuoco permanenti e volontari hanno soccorso, in tanti modi, le popolazioni colpite. Oggi la Protezione civile trentina è in viaggio per Mirandola con un container contenente il presepe della Val di Fiemme che lo scorso anno è stato allestito a Betlemme davanti alla Basilica della Natività. Il presepe dei maestri artigiani di Tesero sarà allestito davanti al Municipio di Mirandola e, sabato 15 dicembre, sarà inaugurato alla presenza delle autorità emiliane e trentine. Intanto il Comitato "Uniti per l'Emilia", costituito da privati cittadini della Val di Fiemme a cui si sono aggiunti tutti i Comuni della Valle, la Comunità della Val di Fiemme e la Magnifica di Cavalese, sta lavorando e raccogliendo fondi per la realizzazione della palestra delle scuole medie di Mirandola e il compimento di ogni altro intervento necessario alle strutture di ambito sportivo.-

E' di oltre 174.000,00 euro l'ammontare dei fondi raccolti dal Comitato "Uniti per l'Emilia", dalla volontà di tante persone che, ognuna con le sue possibilità e la sua fantasia, si sta muovendo per "metterci quello che puo'", ma che soprattutto ci mette il proprio cuore. Aprendo il sito www.studiomvd.it/uniemilia.html è evidente che l'indice di raggiungimento dell'obiettivo del Comitato è arrivato, finora, al 35%. I Comuni della Val di Fiemme hanno deciso di partecipare al progetto di costruzione della palestra in un modo molto concreto: taglieranno dai loro boschi le piante che serviranno per la costruzione del tetto. L'edificio della palestra avrà una superficie coperta di circa 1.500 metri quadri, la struttura portante sarà realizzata in cemento armato (dalla comunità di Mirandola), su uno schema statico antisismico. Ogni Comune della valle trentina taglierà una quantità di legname che poi verrà consegnata alla segheria della Magnifica Comunità di Fiemme. La segheria (Comune di Ziano) provvederà a preparare il legname con una prima lavorazione che sarà poi trasformata in travature lamellari, tavole e listoni. Da sottolineare che non si prelevano soldi dai bilanci comunali ma si valorizza il grande patrimonio della Val di Fiemme, il bosco.
L'associazione Amici del Presepio di Tesero si è organizzata per dare il suo contributo anche con l'allestimento del presepe a grandezza naturale, la stessa Natività che lo scorso anno è stata portata a Betlemme. Un'iniziativa che attraverso il segno cristiano per eccellenza, il Natale, possa contribuire a riportare al più presto la vita nel centro storico di Mirandola fortemente danneggiato dal terremoto. Il presepio verrà allestito in piazza della Costituente, davanti al Municipio di Mirandola: 11 figure a grandezza naturale per riprodurre il mistero della nascita di Gesù. Un segno di solidarietà e di vicinanza alla comunità mirandolese ed emiliana colpita dal terremoto, un gesto concreto di attenzione alla volontà di rinascere dell'intera comunità emiliana. Attraverso l'associazione Amici del Presepio di Tesero sarà possibile, inoltre, fare donazioni per il progetto "Palestra per Mirandola" sia lungo il percorso dei presepi che caratterizza da molti anni il paese di Tesero (inaugurazione, quest'anno, domani, 8 dicembre, ore 17.00) sia a Mirandola.
Ricordiamo che la Protezione civile trentina ha il coordinamento nazionale degli interventi, coordinamento guidato a livello politico dal presidente Lorenzo Dellai, a livello tecnico dal dirigente generale Raffaele De Col. Una delle fasi più importanti del coordinamento è quella di mettere in rete le colonne mobili pronte a intervenire. Così è stato per l'Emilia e per il Veneto. In sintesi in Emilia gli interventi sono consistiti in: gestione del Campo Trento a San Felice sul Panaro, svolta in due moduli per ospitare 250 persone a modulo. Qui, oltre alla Protezione civile erano presenti i Nu.Vo.LA, gli Psicologi per i Popoli e la Croce Rossa. A San Felice sul Panaro i Vigili del Fuoco Permanenti e i Vigili del Fuoco volontari di Rovereto hanno messo in sicurezza il centro storico cittadino. Sempre a San Felice è stata portata la sterilizzatrice per le attrezzature sanitarie. A Mirandola sono state prestate le attrezzature sanitarie per l'ospedale. A Rovereto sulla Secchia l'Itea, supportata dalla Protezione civile trentina che si è occupata della movimentazione, trasporto e posizionamento, sono state portate le case domotiche. A Finale Emilia sono state fornite attrezzature per i servizi igienici, docce e celle frigorifero e freezer. A Rolo, il corpo dei Vigili del Fuoco volontari, ha liberato i capannoni di 4/5 caseifici, mettendo in sicurezza un patrimonio molto importante di forme di formaggio. Grande l'impegno anche per la verifica delle strutture danneggiate effettuato in collaborazione con i vari collegi e ordini professionali: staff di ingegneri e tecnici che, contestualmente alla permanenza delle persone nei campi di accoglienza, hanno verificato la stabilità delle abitazioni per consentire agli Emiliani di far ritorno nelle proprie case. (fs)

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