Lunedì, 27 Agosto 2012 - 02:00 Comunicato 2538

Sul Lago D'Idro il prossimo appuntamento con "dicastelincastello", giovedì 30 agosto ore 21
A CASTEL SAN GIOVANNI "VOCI NEL TEMPO" IN MUSICA E PAROLE

Giovedì 30 agosto a Castel San Giovanni, nei pressi di Bondone sul Lago d'Idro, il Gruppo vocale da camera "Il Virtuoso Ritrovo" e l'attore Andrea Castelli faranno rivivere l'ambiente, il modo di vivere e le vicende trentine del passato attraverso il canto, gli strumenti, le letture e la recitazione. L'appuntamento con il pubblico è fissato alle ore 21. "Voci nel Tempo" è il titolo del concerto inserito nella rassegna estiva "dicastelincastello – Un'estate di spettacoli nei castelli trentini tra arte, musica e teatro".-

Il progetto "dicastelincastello" fa riferimento alla "Rete Castelli del Trentino" all'interno della quale sono state individuate otto diverse ambientazioni: spazi pubblici, ma anche privati che fungeranno da palcoscenico per un cartellone di spettacoli che si propone di favorire la godibilità di questi siti storici, alcuni dei quali meritevoli di essere maggiormente conosciuti tanto dai trentini, quanto dai numerosi turisti che in estate soggiornano nei nostri paesi. L'iniziativa è organizzata in collaborazione fra Castello del Buonconsiglio – Monumenti e collezioni provinciali, Centro Servizi Culturali Santa Chiara e Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento.
"Voci nel Tempo" nasce dall'idea di raccontare, con il canto e gli strumenti della musica antica e con le parole di testi classici e popolari di riferimento, vicende e momenti della storia trentina nello stile della Comedia harmonica del ‘500.
La Comedia harmonica è un genere musicale che si sviluppa sul finire del XVI secolo come musica da intrattenimento: una via intermedia fra il madrigale aulico e forme meno impegnate quali la canzonetta, la villanella, il balletto. Tutte queste forme musicali convivono fra loro costruendo, assieme a testi dell'epoca, una vicenda sempre allegra e popolare. Protagonista dei testi è l'innamorato non corrisposto, il cui amore infelice trova collocazione nell'ambiente pastorale (lo stesso tema si troverà, in epoca successiva, in molti canti della montagna). Vi si racconta di ninfe e pastori, di pastorelle con le loro greggi, mentre colline e montagne in cui vivono diventano sfondo usuale di molti madrigali.
Il "madrigale rappresentativo", collocato nella storia del ‘500 come Comedia harmonica in quanto si ispira al modello della commedia dell'arte, costituisce nella proposta de "Il Virtuoso Ritrovo" la formula, mutuata dall'antichità, per raccontare fatti e momenti significativi della vicenda trentina. L'itinerario che si vuole ripercorrere tocca dunque la vita delle valli e dei paesi dentro lo scenario della montagna riflesso nel mondo dei castelli e nella vita rurale. Un mix di musica e letteratura, di interpretazione vocale e strumentale e di recitazione.
Le esecuzione de "Il Virtuoso Ritrovo", che festeggia quest'anno i trent'anni di attività artistica, saranno arricchite dalle citazioni letterarie affidate ad Andrea Castelli. Lo spettacolo intende valorizzare tradizione, territorio e mutamenti sociali dei nostri giorni nel Trentino con rimandi al mondo classico, il che assume rilevanza culturale a largo raggio, evitando il rischio di dar conto di una fisionomia troppo ristretta entro confini localistici. L'intento è invece esattamente l'opposto: una valorizzazione del passato della nostra terra, riletto e riproposto con ampia dignità letteraria e con irrinunciabile dimensione umana.
Il gruppo vocale "Il Virtuoso ritrovo" eseguirà brani di Adriano Banchieri, Cipriano de Rore, Giulio Schiavetti, Giovanni Giacomo Gastoldi, Yvo de Vento, Luca Marenzio, Baldassare Donato, Filippo Azzaiolo, Marc'Antonio Ingegneri, Daniel Grisonio e Claudio Monteverdi. Le interpretazioni saranno affidate alle voci di Margherita Guarino (soprano), Barbara Pichler (mezzosoprano), Giulia Gabrielli (mezzosoprano), Roberto Gianotti (tenore e direttore), Giancarlo Guarino (baritono) e Paolo Deanesi (basso). Rossella Pozzer (flauto dolce) e Marianna Bisacchi (clavicembalo) cureranno l'accompagnamento strumentale.
Andrea Castelli porterà invece il pubblico oltre il Cinquecento, proponendo, fra le altre, pagine tratte da opere dei "grandi" che hanno visitato il Trentino e ne hanno riportato nei loro capolavori le impressioni raccolte: Sigmund Freud che era solito villeggiare a Lavarone, Johann Wolfgang von Goethe che cantò le bellezze del Benaco e Franz Kafka che soggiornò a Riva del Garda.
L'appuntamento con il pubblico è fissato alle ore 21,00 di venerdì 31 agosto e sarà disponibile, per raggiungere Castel S. Giovanni, un bus navetta con partenza dalle ore 20 dal Camping Miralago in località Baitoni. (fl)

Castel San Giovanni
Sulla strada che porta da Baitoni a Bondone si trova il bastione naturale su cui fu costruito Castel S. Giovanni, proprietà per secoli della potente famiglia Lodron, che dominò la valle prima di espandersi nel resto del Trentino, in Austria e in Baviera. Con il passare del tempo e a causa degli eventi il castello è decaduto ma è rimasto a testimoniare un passato glorioso.
La prima menzione documentaria relativa al castello di San Giovanni pare risalire al 1086 quando viene citato un "castrum de summo lacu". La posizione su uno sperone roccioso a picco sulle acque del Lago d'Idro suggerisce l'identificazione del castrum proprio con il castello di San Giovanni.
Posto a controllo dell'imboccatura delle Valli Giudicarie, delicata area di confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón, dal XIII secolo, rimase in mano alla potente casata ininterrottamente fino al Novecento, eccezion fatta per una breve occupazione da parte delle truppe milanesi del Piccinino nel XV secolo. Negli anni Cinquanta del XX secolo venne acquistato da nuovi proprietari che vi avviarono notevoli lavori di restauro.
Come per altri castelli della Valle del Chiese amministrati dai Lodrón, l'elemento militare prevale nettamente su quello abitativo-residenziale. Ne è prova che con l'avvento della polvere da sparo, si provvide ad ammodernare il complesso, trasformato in una piccola fortezza rinascimentale.
Costruito utilizzando il granito proveniente dalle lontane cave di Daone, il castello cadde in rovina per la continua spogliazione cui fu sottoposto da parte della popolazione, ansiosa di impadronirsi di pregevole materiale da costruzione.
Oggi il castello, di proprietà del Comune di Bondone, si presenta in ottimo stato di conservazione: i recenti restauri hanno permesso di riportarne alla luce l'antica fisionomia. -