Giovedì, 19 Ottobre 2017 - 15:54 Comunicato 2777

Sabato 21 ottobre alle 11 presso la Sala dell'Aurora di Palazzo Trentini verranno annunciati i vincitori della ventesima edizione
20° Religion Today Filmfestival: gli ultimi due giorni di programma

Il film come strumento per la conoscenza, la convivenza, il dialogo. Questo il tema su cui si sono confrontati ieri i direttori di festival di cinema spirituale durante il workshop organizzato nell’ambito del ventesimo Religion Today Filmfestival. Un incontro che ha posto le basi per una rete internazionale, un’alleanza fondata sullo scambio, il confronto, il sostegno reciproco.
Dopo i lavori dei direttori, RTFF prosegue con gli ultimi giorni di proiezioni. Sabato mattina, in Sala dell’Aurora a Palazzo Trentini, l’annuncio dei vincitori. E la sera il sipario si chiude con il concerto Stregoni: Johnny Mox e Above The Tree lasceranno suonare i cellulari dei migranti.

Esplorare la ricchezza delle soluzioni con cui il cinema del nostro tempo interpreta e comunica l’inesauribile complessità dei fenomeni religiosi e al contempo valorizzare il potenziale della settima arte per il dialogo interreligioso, a partire dalla constatazione che il film – insegnandoci a guardare con gli occhi dell’altro – può fare molto per intaccare i cliché, gli stereotipi, le generalizzazioni ingiuste e offensive e contribuire ad una migliore conoscenza delle diverse spiritualità, culture, mentalità, concezioni del mondo. Sono questi i temi e le sfide su cui si sono confrontati i direttori dei festival di cinema spirituale giunti a Trento in occasione del Religion Today Filmfestival 2017, in continuità con l’importante esperienza di network aperta dal primo incontro internazionale organizzato nel 2016 a Barcellona dall’Observatori Blanquerna de Comunicació, Religió i Cultura di Barcellona con il sostegno della Direcció General d'Afers Religiosos della Generalitat de Catalunya e di SIGNIS. Al workshop, che si è svolto presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler, partner scientifico dell’iniziativa, ha partecipato il regista serbo Goran Radovanovic, che ha dato il via ai lavori raccontando l’esperienza di Enclave, il film sulle conseguenze del conflitto in Kossovo, in programma questa sera a Pergine Valsugana. Dopo l’intervento di Guido Convents e Magali van Reeth sulle giurie ecumeniche e interreligiose di SIGNIS, si sono susseguite le relazioni degli organizzatori di festival accomunati dalla convinzione della necessità di promuovere la cultura dell’incontro tra diversità culturali e religiose. L’appuntamento di ieri ha rappresentato l’occasione per porre le basi di una vera e propria alleanza in un’ottica di scambio, confronto, sostegno reciproco.
Hanno partecipato ai lavori: Arnaldo Casali per il Popoli e Religioni, Terni Film Festival, Ariela Piattelli per il Pitigliani Kolno’a Festival di Roma, Anna Karapetyan per il Fresco Film Festival di Yerevan in Armenia, Michael Kleinschmidt per il Church & Cinema Film Festival di Recklinghausen in Germania, Cyril Dépraz per il Festival Farel di Ginevra in Svizzera, Bernadette Schramm per il Watersprite Film Festival di Cambridge, Ahmed Zamal per il Dhaka International Film Festival in Bangladesh, Fr. Botros Danial, referente degli Egyptian Film Awards del Catholic Film Center del Cairo, e Daniella Tourgeman-Glass, per il Jewish Film Festival di Gerusalemme.
Nella varietà dei contesti e nonostante caratteristiche locali anche molto distanti, è emerso chiaramente un approccio comune che intreccia pratiche e politiche di integrazione, di diffusione della conoscenza, di mediazione, aprendo spazi di confronto e di scambio. Obietivo condiviso è favorire la coesistenza tra le diverse comunità del territorio, contribuendo a combattere gli stereotipi e le discriminazioni, ponendosi come mediatori tra individui, gruppi religiosi e istituzioni.

Cinema first: quali film?
L’esperienza dei festival e di sessant’anni di giurie SIGNIS pone in primo piano la qualità, anche e soprattutto nel caso di film che affrontano temi controversi e sensibili per le Chiese. È vitale scegliere i titoli tenendo sempre a mente che cosa viene detto sulle religioni e le persone di fede, come viene detto, da chi viene detto e con quale intento, evitando pellicole di tipo propagandistico o diffamatorio.
Un’attenzione più alta va prestata ai territori feriti dai conflitti, dove mostrare film che offrano una narrazione della propria storia, seppur orientati a proporre visioni di pace può essere ccontroproducente. Gli stessi film possono invece rappresentare strumenti formidabili di sensibilizzazione in altri contesti, dove una distanza emotiva consente la riflessione.
Proprio per l’attenzione da porre alla selezione cinematografica, per la qualità che si ritiene neccessaria nel discorso sulle religioni, è essenziale cercare di rispecchiare le nostre società superdiverse, attraverso la formazione di giurie e commissioni varie nella composizione, alle quali partecipino uomini e donne di diverse provenienze geografiche e culturali: in questo la collaborazione tra festival può diventare cruciale.

Il pubblico
Risulta fondamentale per ogni festival identificare il proprio pubblico, conoscerlo per allargarlo, comunicando la propria proposta a un numero sempre maggiore di persone, variare la proposta ampliando la propria mission.
In questo ambito, una sfida importante è quella di collaborare strettamente con le comunità presenti sul territorio, tentando di intercettare e “mescolare” i pubblici anche attraverso momenti di convivalità e di festa a margine delle proiezioni. I festival così possono riuscire così a rappresentare eccezionali occasioni di incontro, ricomporre fratture e divisioni, addirittura aggregare persone prima non organizzate in associazioni.
Altrettanto vitale risulta il lavoro con i giovani e in generale la formazione del pubblico, al quale fornire chiavi di lettura utili a decodificare codici culturali diversi dal proprio. Il passo ulteriore è quello di non limitarsi a presentare, ma sostenere attivamente l’opera dei filmaker del futuro, organizzando conferenze e master class, ma anche facilitandone i rapporti con l’industria cinematografica.

Dalla piazza allo schermo
Si riconosce che, in parallelo a quanto avviene nelle società, anche nella galassia cinematografica sta crescendo un’attenzione nuova alle tematiche religiose.
Allo stesso tempo, però, non possono essere sottovalutate le forze sociali e politiche che mettono in forse la stessa sopravvivenza di questi progetti e tentano di soffocare gli spazi liberi di confronto e convivenza. Anche in questo senso, l’alleanza tra i festival può diventare lo strumento per superare difficoltà e momenti di crisi.
Dopo la conferenza dei direttori di festival, il 20° Religion Today Filmfestival si avvia verso gli ultimi giorni di proiezione al Teatro San Marco.
Tra venerdì prosegue il viaggio nelle differenze proposto dalla selezione cinematografica e sabato mattina, alle ore 11 in Sala dell’Aurora saranno annunciati i vincitori. Nel pomeriggio di sabato 21, alle ore 15.30, in programma la presentazione del progetto Refugee Voices in Film che illustra l’utilizzo del film da arte dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) come strumento di informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi per affrontare la crisi migratoria. Il programma, lanciato al Festival di Cannes, sarà presentato in sala dalla coordinatrice Bernadette Schramm. Il pomeriggio di sabato continuerà alle 17.00 con lo sguardo in retrospettiva agli ultimi venti anni di film che hanno raccontato la relazione tra religioni e società. Una selezione cinematografica dal 1997 al 2016, curata da un gruppo di esperti delle diverse cinematografie mondiali, che racconta questi ultimi tumultuosi venti anni su cui RTFF ha voluto quest’anno porre l’attenzione. Il progetto verrà presentato dal critico cinematografico Nicola Falcinella, che ha partecipato alla selezione dei venti titoli. A seguire la proiezione di uno dei film selezionati, Still Life.
Sabato per la serata conclusiva, a voler dare un senso di circolarità, il Festival torna sul tema delle migrazioni con un concerto live, organizzato in collaborazione con Cinformi. Alle 20.45 sul palco del Teatro San Marco Stregoni / Johnny Mox e Above The Tree con la musica custodita negli smartphone dei migranti, sulla quale costruiranno loop in tempo reale, rielaborando frammenti sonori e composizioni originali.

STILL LIFE, Uberto Pasolini, UK 2013, film ’87 (fuori concorso)
South london. Diligente e premuroso, il solitario John May è un impiegato incaricato di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti in solitudine. All’annuncio del prossimo licenziamento, John dedica tutti i suoi sforzi al suo ultimo caso, iniziando una ricerca con esiti inaspettati.

I film di venerdì 20 ottobre

YOU JUST BE MY MOTHER , Roqiye Tavakoli, Iran 2016, corto ‘15
Sarah è una giovane madre che vive con un nuovo compagno dopo la separazione dal marito, ma suo figlio mal sopporta la loro relazione. In un mondo ancora patriarcale, Sarah si troverà costretta a prendere difficili decisioni.

STATEMENT AFTER MY POET HUSBAND’S DEATH, Tasmiah Afrin Mou, Bangladesh 2016, corto 15’
Il viaggio psicologico di Rubi, una giovane donna rimasta vedova del marito del quale un tempo era molto innamorata. Seduta accanto al corpo morto del marito, Rubi non sente dolore né altre emozioni. Rievocando la loro vita di coppia, si rende conto che suo marito per lei è morto molto prima della sua effettiva scomparsa; non è una femminista professa, ma scopre in se stessa una donna resa forte dal contesto e dalle difficoltà della vita.

NOUR, Khalil Dreyfus Zaarour, Libano 2017, film 93’
Quando la quindicenne Nour è costretta a sposare Maurice, che lei disprezza, le sue spensierate giornate estive si trasformano in una prigionia claustrofobica tra le mura e le faccende di casa. La storia di un’infanzia perduta e di sogni infranti.

WORD, Jon Escuder, Spagna 2017, doc 50’
Javier e Santiago vivono e lavorano come volontari nel Cottolengo di Barcellona da oltre 20 anni. Javier è energico e estroverso, Santiago serio e spirituale. Ma è solo grazie a entrambi che ci troviamo ai scivolare in un mondo invisibile per la maggior parte di noi: un luogo che sembra totalmente remoto, ma che finisce per destare in noi una sorta di tremito che drammaticamente ci scuote e ci costringe a svegliarci.

ASCENSION, Pedro Peralta, portogallo 2016, corto 18’
All'alba, un gruppo di contadini cerca di recuperare il corpo di un giovane dall'interno di un pozzo. Le donne si velano mentre gli uomini compartecipano in silenzio. Al centro di tutto, una madre attende la salvezza del figlio. L'attesa è finita. Il corpo del ragazzo emerge dalle profondità della terra. Come può cessare la vita, quando la natura è rinnovamento continuo? Lontano, il sole prosegue il suo corso. C'è un nuovo giorno in arrivo.

SACRED, Thomas Lennon, USA 2016, doc 86’
In un tempo in cui l’odio religioso domina i titoli di tutto il mondo, questo film, girato da più di 40 troupe, esplora la fede come esperienza umana primaria e l’importanza del rito e della preghiera come riferimenti negli snodi e nelle crisi della vita. Il regista Thomas Lennon - nominato tre volte per l’Oscar e premiato dall’Academy nel 2007 - ha raccolto scene filmate da cineasti indipendenti di più di 25 paesi in un tour de force cinematografico che documenta una vasta gamma di tradizioni religiose.

Fonte: ufficio stampa Religion Today Filmfestival

(at)


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