Giovedì, 19 Novembre 2015 - 02:00 Comunicato 2922

Oggi in Provincia il racconto delle loro esperienze. L'assessora Ferrari: "Abbiamo bisogno di difendere assieme a voi questo territorio"
"100 RAGAZZI IN RIFUGIO": CINQUE ISTITUTI SUPERIORI A SCUOLA NEI RIFUGI

In montagna il telefonino spesso "non prende", ma la connessione con le emozioni è garantita. Ed anche se non si arriva in vetta e si percorrono invece le montagne di mezzo si può fare comunque un pieno di energie, quelle che ci aiutano a costruire la nostra identità, a comprendere che cosa significa abitare questo territorio, ad entrare dentro le vicende storiche (pensiamo alla Grande guerra) di cui le nostre montagne sono state protagoniste. E' questo il messaggio che arriva dai cento ragazzi degli istituti superiori del Trentino che hanno vinto il concorso "100 ragazzi in rifugio" e che oggi, così come hanno fatto la scorsa settimana altri 100 studenti di altrettanti Istituti comprensivi, si sono ritrovati per conoscersi e raccontarsi, con foto, video e racconti, le avventure vissute in rifugio nelle scorse settimane.-

A raccogliere le loro testimonianze c'erano stamane, nella Sala Wolf della Provincia, l'assessore alle politiche giovanili Sara Ferrari, Egidio Bonapace e Iva Berasi, rispettivamente presidente e direttore di Accademia della Montagna, promotrice dell'iniziativa in collaborazione con Iprase; la dirigente del Dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario, i referenti del progetto per Iprase, guide alpine e naturalmente gli insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi nelle loro escursioni ai rifugi.
Due giorni lontani dalle tecnologie e vicini a marmotte, cavalli e yak, prendendosi la grandine e procurandosi le "buffe" ai piedi, scoprendo cos'è un sacco-lenzuolo e incontrando un coetaneo che sa tutto sulla Grande Guerra in montagna, ascoltando senza cuffiette la silenziosa colonna sonora delle alte quote o di qualche sperduta e sconosciuta vallata. Ma soprattutto un'esperienza di vita, di amicizia, condivisione e incontro che li ha fatti crescere facendo conoscere loro quell'ambiente alpino che pure ogni giorno vedono dalle finestre delle loro case e delle loro scuole ma al quale non si erano mai avvicinati.
Esperienze che gli studenti dell'ITET Fontana di Rovereto hanno vissuto nei due giorni trascorsi presso il Rifugio Lancia sul Monte Pasubio, visitando le trincee e un cimitero lungo il fronte della Prima Guerra Mondiale; quelli del Liceo A. Rosmini di Trento al rifugio Sandro Pertini, nel gruppo del Sassolungo, in Val di Fassa ("Grazie ad Accademia della Montagna per questa occasione - ha affermato la loro insegnante Teresa Campana - si è più se stessi quando si è nella natura"); mentre la meta, inusuale, dei ragazzi del Don Milani di Rovereto è stata il Rifugio Trivena, a 1650 metri, in Val di Breguzzo, una valletta fuori dal turismo di massa ("Ma il rifugio era l'unico ad avere il wifi gratuito, grande il gestore Dario!").
L'istituto Martini di Mezzolombardo, invece, deve ancora fruire del premio (l'appuntamento per loro è rimandato alla prossima primavera): i ragazzi presenti oggi hanno presentato l'uscita al Santuario di San Romedio e le attività di arrampicata sportiva realizzate lo scorso anno scolastico. Infine il CFP di Tesero: la scuola, con un progetto del tutto originale, ha presentato una brochure realizzata con APT Fiemme sui luoghi e le occasioni di "divertimento sostenibile" in Val di Fiemme; la meta della loro escursione è stato il Rifugio Sette Selle in valle dei Mocheni.
Ai "100 ragazzi in rifugio" ha rivolto un particolare ringraziamento l'assessora Sara Ferrari: "Grazie per aver avuto voglia di fare questi progetti, e grazie anche ai colleghi insegnanti che li hanno seguiti. Grazie nella misura in cui sarete in grado di fare tesoro di questa esperienza, le istituzioni hanno bisogno di difendere questo territorio, di valorizzarlo e di non darlo per scontato. Se poi il territorio cambia, voi avete potuto toccarlo con mano, capire cosa significa l'essenzialità delle cose, il silenzio, il vento e la natura, cose che non si percepiscono in classe. Si apprende molto anche dalla mancanza in montagna di alcune cose, voi avete avuto la fortuna di capire cosa significa. Spero che ciò che avete avuto da questa esperienza sia diventato parte di voi e che sappiate metterlo a frutto." (c.z.)
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