Cultura e spettacolo

Cominciare già domani con i bambini dell’asilo nido e accompagnarli, livello dopo livello, fino all’università, per creare un ambiente in cui comunicare in tre lingue - italiano, inglese e tedesco - sia naturale.
Trentino trilingue

Cominciare già domani con i bambini dell’asilo nido e accompagnarli, livello dopo livello, fino all’università, per creare un ambiente in cui comunicare in tre lingue - italiano, inglese e tedesco - sia naturale. Punta a questo il Piano “Trentino Trilingue” approvato oggi dalla Giunta provinciale e che sarà a regime nel 2020.  Uso del metodo CLIL (insegnamento integrato della lingua e di una materia del percorso di studi non-linguistica), piani di studio declinati per tipologia di scuola, formazione degli insegnanti sono solo alcune delle azioni previste dal documento approvato dalla Giunta, che ora comincia l'iter in Consiglio provinciale per la sua approvazione.

Cominciare già domani con i bambini dell’asilo nido e accompagnarli, livello dopo livello, fino all’università, per creare un ambiente in cui comunicare in tre lingue - italiano, inglese e tedesco - sia naturale.

Punta a questo il Piano “Trentino Trilingue” approvato oggi dalla Giunta provinciale e che sarà a regime nel 2020.  Uso del metodo CLIL (insegnamento integrato della lingua e di una materia del percorso di studi non-linguistica), piani di studio declinati per tipologia di scuola, formazione degli insegnanti sono solo alcune delle azioni previste dal documento approvato dalla Giunta, che ora comincia l'iter in Consiglio provinciale per la sua approvazione.

Il punto di partenza è l’asilo nido: in tutte le strutture accostamento ad almeno una lingua straniera (inglese-tedesco) dei bambini nella fascia di età 18/24 mesi. Entro l'anno scolastico  2019/2020 sarà necessario formare 20 docenti affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche.

Per quanto riguarda invece la scuola dell’infanzia il Piano prevede almeno 4 ore settimanali di esposizione linguistica di ciascun bambino in almeno una lingua tra tedesco e inglese. Per raggiungere gradualmente l'obiettivo, verranno formati circa 130 insegnanti.

Per le scuole elementari nei 5 anni sono previste 500 ore annue d'insegnamento delle due lingue che vengono pianificate autonomamente dal dirigente scolastico. Per raggiungere gradualmente l'obiettivo, sarà necessario formare almeno 210 insegnanti.

Per le scuole medie in tutte le classi sono previste, per tutti i tre anni, 3 ore settimanali in CLIL di inglese o di tedesco che porteranno gli allievi ad un livello A2 certificato.

Per le scuole superiori il Piano prevede l’obbligo di 3 ore di tedesco e 3 ore di inglese nel primo biennio, almeno una lingua nel triennio o inglese o tedesco (due in alcuni istituti), insegnamento di tre lingue su tutto il quinquennio nei licei linguistici. Il CLIL è obbligatorio il 5° anno con una media di un’ora settimanale in tedesco o in inglese; al termine del biennio gli studenti dovranno raggiungere un livello di B2 certificato; entro la fine del quinquennio il livello da raggiungere sarà il B2. Saranno formati almeno 65 insegnanti. Sono ancora previsti laboratori, verranno potenziate le settimane linguistiche all’estero e sarà incentivato il quarto anno all’estero.

Per i corsi della formazione professionale il Piano conferma l’impostazione già oggi in vigore ma prevede l’introduzione del CLIL in tutti gli anni con l'insegnamento in inglese o in tedesco di una materia non linguistica al 50%, preferibilmente tecnico pratica. Al termine del triennio della formazione professionale tutti i ragazzi dovranno raggiungere almeno un livello di B1 certificato; gli studenti che completeranno il quinquennio dovranno raggiungere il livello B2.

Le basi di questo Piano erano state sancite il 17 novembre scorso con la firma di un Protocollo d’intesa tra il Ministro dell’Istruzione, del’Università della ricerca e la Provincia autonoma di Trento. Nel quinquennio 2015-2020 al Piano verranno destinati 30 milioni di euro: 15 per sostenere le esperienze degli studenti all’estero, come il quarto anno all’estero e le settimane linguistiche; 21 milioni andranno invece alla formazione dei docenti.



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