Lunedì, 28 Giugno 2021

Luca Franceschi, Veduta aerea, 2010

(Ufficio stampa PAT, CCBY-NC)

I giardini di piazza Dante fotografati dall’elicottero, in un’inquadratura mattutina che raddoppia l’immagine del poeta nella lunga ombra portata. Si notano particolari che dal basso sfuggono, come la funzione di separazione assolta dal monumento, affacciato sullo spazio settentrionale ad aiuole, fuori campo, rispetto all’ambito meridionale a parco, concepito nel 1878 dall’architetto Francesco Saverio Tamanini secondo criteri di ispirazione tardo-romantica. Se ne coglie l’impianto articolato e asimmetrico, con i percorsi curvilinei, le ampie zone a prato, il patrimonio arboreo, con esemplari di caducifoglie accostati a creare precisi effetti scenografici. Uno spazio urbano che per la sua collocazione strategica è stato oggetto, nel corso del tempo, di numerosi interventi e riletture, fino al progetto di recupero firmato, negli anni immediatamente precedenti lo scatto, dalle architette Manuela Baldracchi e Giovanna Ulrici (2007), che ha restituito alla città un luogo di sosta e di passeggio, oltre che di valore simbolico, culturale e celebrativo.
(KM)

(us)

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