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Inedita visione diurna per il monumento a Dante, fotografato da Gianni Zotta durante l’eclissi parziale del 20 marzo 2015. Da Flavio Faganello, di cui è stato per anni allievo e collaboratore, Zotta ha assimilato l’importanza dell’archivio e la pratica dei lunghi, pazienti appostamenti, ispirati da una chiara idea di fotografia del territorio come possibilità di memoria e trasmissione di ciò che altrimenti non sarà più ricostruibile. Un compito che qui si interseca alle modalità più eteree della fotografia astronomica, con lo spicchio di sole, oscurato al 70 per cento, e i suggestivi trapassi d’ombra e luce che rinnovano l’immagine classica del braccio teso del poeta.
(KM)
