Lunedì, 28 Giugno 2021

Flavio Faganello, La protesta in Paradiso, Primo maggio 1968

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Oltre che sui fazzoletti rossi e sulle bandiere del medesimo colore, lo sguardo del fotografo indugia sui numerosi cartelli in contrasto con gli studiati equilibri del monumento, che protestavano contro la dispersione della ricchezza nazionale o più radicalmente inneggiavano alla lotta proletaria (Proletari di tutto il mondo unitevi). 
Anche una certa sensibilizzazione sul mondo della scuola era testimoniata dagli slogan: «Perché lottano gli studenti? Perché la scuola è come la fabbrica, un luogo di sfruttamento». Veniva attaccato l’imperialismo o il costo elevato dell’accesso alla cultura: «Il prezzo dei libri e il costo del napalm, chi legge l’Adige spara ai vietcong» oppure «Ciò che bisogna fare è lottare per uscire dal regno della necessità ed andare in quello della libertà».
Quella del 1968 fu la prima di tre manifestazioni indette a Trento in occasione della Festa dei Lavoratori. Anche nel 1969 e nel 1970 si tennero manifestazioni spontanee e non autorizzate organizzate dagli studenti che in alcuni casi subirono denunce da parte delle forze dell’ordine. Nel 1970 si preferì sfilare per le strade del centro storico lasciando libera piazza Dante. Dal 1971, saranno invece le sigle sindacali CGIL CISL e UIL a radunare i lavoratori in piazza Battisti e ad organizzare comizi con relatori del mondo sindacale locale e nazionale.
(MV)

(us)

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