Lunedì, 28 Giugno 2021

Giovanni Pedrotti, Guide alpine e alpinisti della S.A.T. ai piedi del monumento, stampa su carta alla gelatina sali d’argento, 1911

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Negli anni che precedettero la Grande guerra, il monumento a Dante rimase il fulcro delle celebrazioni annuali organizzate nell'anniversario dell'inaugurazione e delle altre frequenti iniziative concepite come ritualizzazione e messa in scena dell'italianità del Trentino. In prima linea troviamo ancora le élite liberali, ben rappresentate tra i membri della Società degli alpinisti tridentini, qui in posa ai piedi della scultura. Ad immortalare l’incontro provvide Giovanni Pedrotti (1867-1938), gentiluomo facoltoso con la passione della fotografia, che della SAT fu successivamente socio, membro di direzione, presidente; aveva inoltre affiancato Guglielmo Ranzi in qualità di tesoriere del comitato esecutivo permanente per l'erezione del monumento. La sua produzione fotografica si colloca ancora per intero nell’ambito del bianco e nero; egli, tuttavia, volle conferire alle sue stampe una esuberante gamma di colorazioni, attraverso variati viraggi che rispondono a consapevoli ambizioni formali, come confermano altre immagini del monumento e della piazza, in cui il suo sguardo si estende alla cornice verde, in linea con il suo interesse per la botanica e l’arte dei giardini.
(KM)

(us)

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