Lunedì, 28 Giugno 2021

Fotografo non identificato, Veduta di Trento dalla collina di Muralta, stampa su carta all’albumina, 1880 ca.

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

La realizzazione del monumento a Dante, inaugurato nel 1896, si poneva in capo ad una serie cruciale di avvenimenti urbani. La maggior parte di essi è immortalata nella veduta fotografica di Trento ripresa, un quindicennio prima, da Muralta, l’area collinare che da nord-est domina il centro cittadino. La prospettiva, di rado scelta dai fotografi, è la migliore per riuscire a cogliere i principali mutamenti intervenuti in quegli anni a variare, fino a stravolgerlo, il volto della città da secoli immobile. Protagonista della rapida evoluzione, l’area di Centa campeggia in primo piano esibendo i segni della trasformazione. Lo spostamento dell’Adige ai margini occidentali della valle aveva spinto l’antica terra alluvionale di destra fiume, colonizzata dal solitario complesso benedettino di San Lorenzo, ad aderire al vecchio centro storico, cui la rinsaldò la costruzione della ferrovia asburgica, divenuta nuovo confine cittadino. La stazione qui edificata nel 1858 aveva determinato l’irradiamento delle vie di collegamento e la realizzazione, nell’invaso antistante, delle strutture ricettive legate al turismo, l’Hotel Trento e l’Hotel de la Ville. A nord e a sud dei due imponenti edifici, le aree verdi del nascente parco pubblico appaiono disseminate di recentissime costruzioni, tra cui, realizzato tra il 1878 e il 1879,  il nuovo atelier di Giovanni Battista Unteveger (1833-1912), il pioniere della fotografia trentina, professionalmente attivo fin dal 1854.  Lungo il percorso assiale che si diparte dalla stazione, il monumento a Dante, accompagnando il cammino dei visitatori, darà di lì a poco il suggello formale e ideale all’assetto e all’identità della città nuova.
(LC)

(us)

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