Lunedì, 28 Giugno 2021

Enrico Unterveger, Minosse, stampa su carta alla gelatina sali d’argento, 1936 ca.

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Nel quarantesimo anniversario dello scoprimento del monumento a Dante, che aveva segnato i suoi primi passi di fotografo, Enrico partecipò alla mostra provinciale di fotografia, allestita a Trento nella sala di lettura del Dopolavoro Artigiano, esponendo tra l’altro una sua interpretazione fotografica del Minosse, nel solco delle raffinate sperimentazioni pittorialiste predilette fin dalla giovinezza. La composizione incontrò subito un largo successo nazionale, come attesta la recensione del critico Italo Mario Angeloni sulle pagine del “Corriere della Fotografia”, che ne sottolinea la doppia aderenza, al dettato poetico e alla sua trasposizione in bronzo. «C’è in verità nel poema di nuvole che formano velario dietro al Minosse dello Zocchi un senso di 'atmosfera senza tempo tinta' di natura veramente dantesca. [...] Mai forse l’opera di un artista è stata rivissuta dalla fotografia con così raffinata e tempestiva capacità d’interprete. Vorrei dire che in questa tavola oltre alle qualità del fotografo squilla e canta la passione di un umanista che ha messo la sua coltura e la sua anima a servigio della più alta poesia nazionale.»
(KM)

(us)

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