Lunedì, 28 Giugno 2021

Enrico Unterveger, La statua del poeta, stampa su carta alla gelatina sali d’argento, 1940

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Su incarico della Regia Soprintendenza, Enrico Unterveger si distinse nella documentazione fotografica del patrimonio culturale, accanto a Sergio Perdomi e alla nuova generazione di fotografi, che presto si imporrà con la brillante parabola dei fratelli Pedrotti. In questo ambito, tornò a dare una descrizione completa del monumento, parzialmente ripresa nel volume del 1954 di Giulio Benedetto Emert Monumenti di Trento. La serie, che in parte recupera inquadrature e punti di vista adottati col padre tanti anni prima, include il particolare della statua di Dante, relativamente trascurata dalle precedenti campagne fotografiche ed editoriali, più concentrate sulle scene a rilievo e sul Minosse. Da subito, la penna dei recensori si era invece soffermata sul gesto del poeta, segno di paterna protezione offerta al popolo trentino che gli si affidava. Nello stesso spirito, la fotografia di Enrico restituisce la spinta di quel braccio levato, orgogliosamente proteso verso nord e il confine a piè dell’Alpe che serra Lamagna, con una ripresa laterale, da ovest, che alla riconoscibilità del profilo dantesco, con la corona d’alloro e il classico naso aquilino, unisce il dettaglio del “libro immortale”, stretto al petto del poeta.

(us)

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