Lunedì, 28 Giugno 2021

Atelier Unterveger, Veduta di piazza Dante, stampa da negativo del 1900 ca.

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)
Il bando di concorso per l’erezione del monumento aveva prescritto che l’opera dovesse essere chiaramente visibile dalla scalinata della stazione ferroviaria, dominando lo spazio che da allora divenne “piazza Dante”. Al ‘forestiero’, specie se proveniente da nord, il gruppo di Zocchi si presentava come biglietto da visita della città e dell’identità nazionale italiana dei trentini. La statua del poeta si imponeva programmaticamente anche agli occhi della clientela dell’Hotel Trento, primo nucleo dell’attuale Palazzo della Provincia, eretto nel 1875 per iniziativa dell’imprenditore Francesco Ranzi, che realizzò subito dopo l’adiacente Hotel de la Ville, nel luogo dell’attuale Palazzo della Regione. Il pregnante significato simbolico e urbanistico del monumento risalta con chiarezza in questa fotografia dell’atelier Unterveger, incentrata sulla solennità del gesto dantesco, che si staglia sullo sfondo ancora agreste della porzione settentrionale di Centa. L’edificio della stazione, inaugurato il 23 marzo 1859 dal governo austro-ungarico, sarà ricostruito tra il 1934 e il 1936 su progetto di Angiolo Mazzoni.
(LC, KM)

(us)

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