Soddisfazione per la firma è stata espressa dal direttore generale dell’Apss Paolo Bordon: «L’accordo firmato oggi sancisce un’importante collaborazione in ambito oncologico pediatrico con l’ospedale Meyer, prevedendo percorsi dedicati per i piccoli pazienti che ci saranno inviati. La convenzione stabilisce inoltre lo sviluppo di programmi di ricerca congiunti in ambito oncologico pediatrico con il coinvolgimento della radioterapia dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze. Questo importante accordo – ha proseguito Bordon – riconosce al Centro di Trento un ruolo importante e di riferimento nella cura dei tumori pediatrici e si inserisce nel quadro delle azioni che Apss sta portano avanti con l’obiettivo di aprire il nostro Centro ai pazienti non solo di altre regioni italiane ma anche di altri paesi europei ed extraeuropei».
In seguito alla sottoscrizione della convenzione verrà formalizzato un gruppo di lavoro multidisciplinareper la definizione e l’aggiornamento di protocolli per l’accesso alle prestazioni che avrà anche il compito di raccogliere e analizzare i dati e misurare gli esiti dei trattamenti di protonterapia. Il gruppo sarà composto da professionisti dei due enti coadiuvati da esperti della Struttura organizzativa dipartimentale radioterapia del Dipartimento oncologico e di chirurgia ad indirizzo robotico dell’Azienda ospedaliera universitaria Careggi.
La collaborazione si estenderà anche su un progetto di ricerca che coinvolgerà la Neuro-oncologia del Meyer per testare l’effetto biologico della protonterapia e verificarne l’efficacia in combinazione con agenti chemioterapici e con il trattamento neuro-chirurgico, quando possibile, nei tumori cerebrali dell’età pediatrica.
«La convenzione firmata oggi – ha dichiarato l’assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Luca Zeni – è un passaggio importante, che formalizza una collaborazione proficua già in essere tra il centro di Trento e l’ospedale Meyer e consentirà di semplificare le procedure di accesso alle cure con i protoni per i pazienti pediatrici. Dobbiamo proseguire su questa strada e continuare ad investire nella costruzione di una rete di relazioni con i diversi centri ospedalieri italiani, le Regioni e i paesi esteri. Si tratta – ha concluso l’assessore – di rapporti importanti che ci consentono da un lato di mettere a disposizione una tecnologia sofisticata e innovativa per la cura dei tumori unica nel suo genere in Italia e, dall'altro, di incrementare sensibilmente l’operatività del centro, in attesa dei decreti relativi alle tariffe».