L’evento si colloca nella più ampia cornice del sostegno provinciale ai progetti educativi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita e fa il paio con l’ormai consolidato “Premio Impresa Sicura”, bandito dalla Provincia autonoma di Trento per valorizzare le buone pratiche in materia adottate dalle imprese trentine. Presente anche l'assessore provinciale allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca che si è complimentato con gli studenti per i loro progetti e ha sottolineato l'importanza della sicurezza sul lavoro fin dall'alternanza scuola-lavoro e di un approccio trasversale alla sicurezza in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla guida alle escursioni in montagna.
L’auspicio è che il bando “A scuola di sicurezza” – al pari del “Premio Impresa Sicura” – diventi un’iniziativa a cadenza biennale, a cui possano partecipare sempre più scuole del territorio. Il bando, nella sua prima edizione, era aperto agli istituti superiori trentini – istituti professionali, istituti tecnici e licei – e si articolava in due fasi: nel primo quadrimestre dell’anno scolastico 2023/2024, le scuole erano chiamate a disegnare un progetto sulla sicurezza che coinvolgesse almeno 50 studenti e che poi potesse essere messo in pratica nel secondo quadrimestre. Le iniziative più meritevoli – 12 in questa prima edizione: Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Istituto La Rosa Bianca di Cavalese, Istituto comprensivo di Primiero, istituti tecnici Fontana e Marconi di Rovereto, istituti tecnici Marconi, Tambosi, Istituto professionale Pertini, ENAIP Trentino e Liceo Rosmini di Trento, Istituto comprensivo Gardascuola di Arco e Istituto alberghiero di Levico – sono state premiate con un voucher di 15 mila euro.
Il direttore dell’Ufficio Sicurezza negli ambienti di lavoro della Provincia autonoma di Trento, Marcello Cestari, spiega: «L’auspicio è che negli anni sempre più scuole aderiscano al bando. Come testimoniano i fatti di cronaca, infatti, gli infortuni sul lavoro sono tanti e, purtroppo, le esperienze di alternanza scuola-lavoro non sono esenti. Dunque, è necessario mantenere alta la soglia di attenzione fin da subito e insegnare ai ragazzi a essere accorti già nel contesto domestico e scolastico. Ciò li aiuterà, quando entreranno nel mondo del lavoro a percepire le regole del buon lavoro come qualcosa di naturale e sostanziale, anziché come una noiosa formalità burocratica. Inoltre, in un momento in cui per le scuole è difficile reperire fondi da destinare ai viaggi di istruzione, ricordo che il bando “A scuola di sicurezza” permette di destinare una parte del budget premio a visite guidate e viaggi studio sul tema della sicurezza all’interno del territorio trentino e quindi può diventare un valido strumento per ampliare il portafoglio di esperienze da far fare ai ragazzi».
Interessanti e variegati, poi, i progetti proposti: dalla promozione della cultura della sicurezza in ambito forestale all’approccio più consapevole al bosco e alla montagna, passando per la predisposizione di dispositivi di sicurezza e percorsi di fuga in caso di pericolo in ambienti chiusi che tengano conto delle specifiche esigenze delle persone con difficoltà motorie, fino alle app per difendersi dai pericoli della rete e imparare ad adottare comportamenti corretti e sicuri sul luogo di lavoro, fino al gioco da tavolo per sensibilizzare divertendosi. E ancora: la prevenzione dei rischi all’interno dei luna park e dei luoghi per la socializzazione e il tempo libero, la tutela della salute e della sicurezza in cucina e in ambito alimentare, la sensibilizzazione alla cura degli ambienti e delle persone, a partire dalle scuole dell’infanzia, e un percorso per capire quali sono gli strumenti per reagire al lavoro non sicuro e riportare spazi e cantieri in condizioni di sicurezza.
L’evento di oggi, animato da Lucio Gardin, si è chiuso con lo spettacolo teatrale “Ocjo alla sicurezza” dell’omonima compagnia dove l’intervento del duo comico Trigeminus è stato accompagnato dal monologo del formatore per la sicurezza Bruzio Brisignano e dalla testimonianza di Flavio Frigè, rimasto invalido a causa di un incidente sul lavoro.
I dati *
In provincia di Trento nel 2023 si sono verificati nel complesso 8.149 infortuni; il 16,1% in meno rispetto al 2022. Gli infortuni accaduti sul luogo di lavoro sono stati 7.203, mentre quelli “in itinere”, ossia nel tragitto casa-lavoro, sono 946. Il comparto dell'industria e servizi, che comprende anche l'artigianato, è quello che registra il maggior numero di casi: 6.249 (-4,7% rispetto al 2022). Nel comparto agricolo si sono verificati 604 infortuni (-1,4% rispetto al 2022). All'interno del comparto industria e servizi la maggior frequenza infortunistica si verifica nel settore industria con 1.691 infortuni, a seguire il terziario con 1.669 infortuni, poi il settore altre attività, che comprende essenzialmente la sanità e assistenza sociale, con 770 infortuni, infine l'artigianato con 670 infortuni. Per quanto riguarda le attività economiche, quelle maggiormente incise dal fenomeno infortunistico nel 2023 sono le industrie manifatturiere con 960 casi (in evidenza nel manifatturiero: le industrie metalmeccaniche e del legno), le costruzioni con 631 infortuni, l'agricoltura con 604 casi, la sanità ed assistenza sociale con 506 casi, i trasporti con 407 casi.
Nel 2023 gli infortuni mortali denunciati sono stati 8, contro i 14 del 2022: 5 si sono verificati sul luogo di lavoro e 3 “in itinere”, nello specifico sono 7 nell'industria e servizi (4 in occasione di lavoro e 3 “in itinere”) e 1 in agricoltura. Gli infortuni del genere femminile sono 2.777, pari al 35% del totale. Gli infortuni degli stranieri sono pari al 25% degli infortuni totali. Infine, in un’ottica di età, la fascia maggiormente coinvolta è quella compresa tra 50 e 75 anni, con il 30% del totale degli infortuni. (m.d.c.)
* fonte: Open data Inail gennaio 2024, relativi agli infortuni denunciati negli anni 2022 e 2023
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Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da IL T - 24.04.2024