Giovedì, 29 Dicembre 2016 Comunicato 2771

Il virus è estremamente contagioso, la vaccinazione è l’unico strumento per prevenire la malattia ed evitarne la diffusione
Morbillo, segnalati alcuni casi in Valsugana

Nell’ultimo mese sono stati segnalati ai servizi di igiene pubblica della Valsugana alcuni casi di morbillo in giovani adulti non vaccinati per questa malattia. Sono stati allertati i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che operano nel distretto Est perché si stima che nelle prossime settimane ci sarà un aumento del numero dei casi anche in bambini e adolescenti. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari, per contrastare la diffusione di nuovi casi di morbillo e per eliminare la malattia in provincia di Trento, invita tutti i genitori, che fino ad ora non hanno aderito alla vaccinazione, a far vaccinare i propri figli. I vaccini vengono somministrati negli ambulatori vaccinali dei distretti sanitari di residenza.

Il morbillo è una malattia eliminabile dal nostro territorio qualora l’adesione alla vaccinazione sia ottimale e coinvolga il 95% dei bambini (valore previsto dal Piano Nazionale per raggiungere l’obiettivo di eliminazione) e le persone suscettibili nelle fasce d’età degli adolescenti e degli adulti. Con i tassi di adesione alla vaccinazione come quelli attuali, alti, ma non ottimali (85%), la malattia si manifesta con epidemie di dimensioni limitate e distanziate di parecchi anni l’una dall’altra che colpiscono persone non vaccinate in età adolescenziale o giovani adulti.

Tutte le persone non vaccinate o che non hanno contratto la malattia sono suscettibili al morbillo: non esiste una immunità naturale o una resistenza innata verso questa malattia. Il virus del morbillo è estremamente contagioso e l’unica misura di prevenzione per evitarlo è la vaccinazione: per questo motivo è altamente raccomandata a tutti i bambini, ma anche agli adolescenti e ai giovani adulti che non sono mai stati vaccinati.

Il vaccino è sicuro e i rischi derivanti da eventuali effetti collaterali sono di molto inferiori, per gravità e frequenza ai rischi che si corrono contraendo la malattia. Le controindicazioni al vaccino sono rarissime e vengono sempre accertate dagli operatori sanitari prima della somministrazione.

Il mancato raggiungimento dell’obiettivo di eliminazione del morbillo in Italia è imputabile sia a una caduta di attenzione nei confronti delle vaccinazioni sia ad un atteggiamento di sottovalutazione della malattia, a torto considerata benigna ma che, invece, in una percentuale importante di casi, può dar luogo a complicanze talora gravi come ad esempio polmoniti, otiti medie, diarrea, piastrinopenia e danni neurologici.

(rc)


Immagini