Waterjade è un innovativo applicativo per digitalizzare il ciclo dell’acqua che consiste in un sistema di monitoraggio e previsione della portata dei corsi d’acqua con applicazioni in campo industriale e idroelettrico.
In sostanza, incrociando i dati satellitari e meteorologici, un’impresa idroelettrica può capire quanta acqua “turbinerà” nei giorni successivi e regolare di conseguenza la propria produzione industriale. Sfruttando la stessa tecnologia, un’azienda municipalizzata per la gestione dell’acqua, potrà sapere se nel giro di sei o sette mesi si andrà incontro alla siccità e adottare così le opportune misure correttive. Un’ulteriore declinazione del sistema, denominata “J-Snow”, va poi a calcolare quanta neve c’è sulle montagne e quanta neve cadrà nei mesi successivi, al fine di stimare anche il ciclo idrologico dei bacini a monte.
E proprio questa declinazione è stata premiata come “miglior prodotto” nell’ambito del contest “myEUspace” dell’Agenzia europea per il programma spaziale (EUSPA), che quest’anno verteva sull’impiego dei dati spaziali per la realizzazione di sensori, di dispositivi o applicazioni per la sostenibilità e di nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e la realtà aumentata. Le imprese potevano scegliere di partecipare in tre diverse categorie di gara: “idee” ovvero intuizioni non ancora trasformate in un vero e proprio business model, “prototipi” oppure “prodotti” già ingegnerizzati. Diversi anche i premi: 10 mila euro nel primo caso, 30 mila nel secondo e 100 mila nel terzo. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 27 giugno a Praga, sede di EUSPA.
Matteo Dall’Amico, fondatore di MobyGIS, nel ritirare l’assegno da 100 mila euro consegnato alla sua azienda, ha commentato: «Questo riconoscimento onora l’impegno di tutto il team di MobyGIS. Ad oggi siamo 6 collaboratori ma presto diventeremo 8. Sicuramente il premio ci servirà per esplorare nuove declinazioni di Waterjade per la gestione delle siccità e dello stress idrico, eventi che purtroppo, come ci ricordano gli scienziati, in futuro saranno sempre più frequenti».
L’azienda, che ad oggi monitora l’andamento dei flussi nevosi su tutto l’arco alpino, punta a espandersi nei prossimi anni su tutte le montagne d’Europa, dai Carpazi ai Pirenei. (m.d.c.)
