Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, ha colto l’occasione per fare il punto sul cantiere da quasi 40 milioni di euro dell’ambito B fermo ai blocchi di partenza per il complesso intreccio di ricorsi e contro-ricorsi innestati dalle aziende concorrenti. «Non solo non ci fermiamo - ha voluto rassicurare Olivi - ma la Giunta provinciale ha deciso di aggiungere al progetto altri tasselli. Anzitutto ulteriori 6 mila metri quadrati che ricaveremo nell'ambito dell'edificio storico, investendo quasi 7 milioni di euro di risorse aggiuntive, ma anche qualche idea evolutiva rispetto al cluster iniziale che rimane quello della sostenibilità ambientale e delle tecnologie legate al green. Stiamo realizzando un luogo che farà storia. Questo complesso è già di suo intriso di storia ma qui stiamo costruendo un nuovo paradigma di industria e Manifattura può diventare un simbolo a livello nazionale della nuova rivoluzione industriale».
Ad oggi sono insediate in Progetto Manifattura 48 aziende, con un fatturato complessivo di 260 milioni di euro, 205 addetti occupati, un alto tasso di imprenditoria giovanile (l’età media degli imprenditori è di 32 anni) e femminile (metà degli imprenditori ospitati è donna).
Trentino Sviluppo è stata impegnata nei mesi scorsi in un intenso lavoro di analisi che ha portato a delineare alcune traiettorie di sviluppo per questo hub dell’innovazione, nel quadro delle specializzazioni intelligenti che la Provincia si è data d’intesa con l’Europa.
La “smart specialisation” denominata “Energia e Ambiente”, cui fanno riferimento le attività di Progetto Manifattura, trova terreno fertile in Trentino, prima provincia italiana secondo l’indice “green economy” elaborato dalla Fondazione Imprese. Con i suoi 152 impianti idroelettrici, il territorio copre da solo il 9% del fabbisogno italiano di energia elettrica e ha un rapporto tra numero di abitanti e presenza di impianti solari termici sette volte superiore rispetto alla media nazionale. Nel comparto delle costruzioni e dell’energia sono inoltre attive 7.900 imprese, con un valore aggiunto complessivo di 1,3 miliardi di euro.
Per lo sviluppo della “Green Innovation Factory” sono stati individuati tre comparti strategici, che si affiancano al più consolidato settore dell’edilizia sostenibile e delle energie rinnovabili: mobilità sostenibile (veicoli elettrici, infrastrutture, bikeconomy), sistema casa (edilizia sostenibile ma anche domotica e tecnologie applicate alle costruzioni), e industria dello sport. “Tre magneti – ha spiegato il vicepresidente Olivi - che rappresentano altrettante peculiarità del nostro territorio e dunque, se adeguatamente supportati, sono in grado di moltiplicarne le potenzialità innovative e di crescita”.
Particolarmente significativa in questo ambito la promozione della bikeconomy, ovvero l’industria che ruota intorno alla produzione di biciclette e veicoli a combustili non convenzionali, il car-sharing in sostituzione dell’auto in proprietà per ridurre l’inquinamento e l’inserimento, all’interno di Progetto Manifattura, di nuovi spazi-brand per la promozione del turismo sportivo out-door e infrastagionale, con le sue nuove discipline come il downhill e l’arrampicata e la produzione di impianti e attrezzature sempre più performanti ed ecocompatibili. Ad oggi, già 12 imprese presenti negli incubatori tematici di Trentino Sviluppo a Rovereto sono attive in questi settori che, considerati complessivamente, generano nella nostra provincia un indotto di 400 milioni di euro con il 65% delle presenze turistiche legate ad attività sportive, 450 chilometri di piste ciclabili, 7 bike park, 4 bici grill e 900 chilometri tra sentieri e piste downhill. Particolare attenzione verrà data all’utilizzo di quattro tecnologie abilitanti, comuni a tutte le “smart specialisation”: informatica, nanoelettronica, biotecnologie industriali e materiali avanzati.
Il piano di sviluppo di Progetto Manifattura prevede poi di rafforzare le sinergie con l’Europa e proporre d’intesa con Bruxelles politiche di settore innovative e bandi mirati per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico in linea con le iniziative della Commissione europea come il Seal of Excellence. Fondamentale anche il consolidamento dei legami con gli incubatori privati esteri, come Laci a Los Angeles e Action a Boston e la partecipazione alle attività dell’Associazione dei Parchi Tecnologici Italiani (APSTI).
Numerose infine le iniziative di sviluppo di Progetto Manifattura legate alle proficue commistioni tra mondo del business e ambito culturale: dall’organizzazione di eventi di interesse internazionale alla promozione dell’aggregazione tra imprese, passando per la nomina di un Comitato di indirizzo che, raccogliendo le diverse istanze territoriali, sappia trasformare la Green Innovation Factory da centro di innovazione imprenditoriale a fulcro di un ecosistema di innovazione sociale in grado di coinvolgere l’intero sistema Trentino e la Città di Rovereto.
Nell’occasione si è fatto il punto sull’imminente avvio delle gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione di oltre 6 mila metri quadrati nella parte storica del compendio, in aggiunta ai 7 mila metri quadrati recuperati dal 2010 ad oggi. Un intervento per il quale la Provincia autonoma di Trento ha stanziato complessivamente 6,5 milioni di euro. I lavori interesseranno l’Edificio Essiccatoio (o Docce), un complesso di cinque piani, con spazi per uffici e laboratori per circa 2.500 metri quadrati. Il cantiere potrebbe aprirsi già nel prossimo mese di luglio e si prevede che i lavori possano essere ultimati entro l’estate 2018. Anche l’Edificio Botti, circa 400 metri quadrati, verrà recuperato in modo da poter ospitare laboratori di ricerca e sviluppo. I lavori saranno eseguiti a partire dal giugno prossimo ed ultimati entro fine 2017.
In rampa di lancio anche l’iter per l’assegnazione dei lavori di recupero dell’ala nord-est dell’Edificio Zigherane, con un complesso intervento di ristrutturazione di un compendio immobiliare che risale al 1854. Se ne ricaveranno circa 3.200 metri quadrati di uffici e laboratori per le imprese. I lavori che potrebbero partire già entro fine anno per concludersi nei primi mesi del 2019.
Si stima che i nuovi spazi recuperati grazie alla ristrutturazione degli edifici storici potranno ospitare circa 40 aziende e 150 occupati complessivi, che si andranno quindi a sommare alle 48 aziende già insediate ed ai loro 205 addetti.
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa