Giovedì, 16 Dicembre 2021 - 14:31 Comunicato 3643

Firmata l’intesa tra Provincia, Trentino Sviluppo, Ecoopera e CLA per l’ammodernamento dell’impianto a servizio del settore agroalimentare. Investimenti per 6 milioni di euro
Mezzocorona, nuova vita per l’impianto di depurazione e smaltimento Valdadige

Nuove tecnologie e un’importante ristrutturazione per l’impianto di depurazione “Valdadige” a Mezzocorona, grazie all’accordo tra la Provincia autonoma di Trento e la sua società di sistema Trentino Sviluppo con Ecoopera e Consorzio Lavoro Ambiente (CLA). L’impianto, attivo da inizio anni Ottanta ed unico in regione, è particolarmente apprezzato dagli operatori del comparto agroalimentare: se non ci fosse circa 20 mila tonnellate di rifiuti liquidi andrebbero smaltiti fuori provincia, con evidenti conseguenze ambientali ed economiche. Gli attuali gestori della struttura hanno espresso la disponibilità ad investire nell'ammodernamento dell’impianto. Da qui l’accordo che prevede la nascita di una nuova società, in cui Trentino Sviluppo entrerà per il 45% in quanto proprietaria del depuratore, mentre Ecoopera e CLA provvederanno all’aumento di capitale in denaro per raggiungere una quota pari al 55% della new.co. La firma del protocollo d’intesa porterà alla realizzazione di un impianto moderno ed attento all’ambiente e ad un incremento dei posti di lavori necessari per la sua gestione.
Mezzocorona, nuova vita per l’impianto di depurazione e smaltimento Valdadige [ Archivio Trentino Sviluppo S.p.A.]

L’accordo è stato sottoscritto da Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo, Renzo Cescato, presidente di Ecoopera Società Cooperativa e Germano Preghenella, presidente del Consorzio Lavoro Ambiente (CLA).
L’intesa prevede 6 milioni di euro di investimento privato. Trentino Sviluppo conferirà l’impianto e la relativa area, nello stato in cui è attualmente, per consentirne la completa ristrutturazione.
«Con questo accordo – osserva l’assessore provinciale Achille Spinelli - sarà garantita continuità ad un servizio molto apprezzato dagli operatori del territorio attivi in particolare nei settori vinicolo e caseario che, altrimenti, sarebbero obbligati a smaltire i rifiuti specifici fuori provincia affrontando conseguenti costi maggiori. L’opera di ristrutturazione sarà possibile grazie ad una positiva partnership tra pubblico e privato che contribuirà allo stimolo di investimenti al servizio del territorio. Una vera e propria operazione di economia circolare, in cui il capitale pubblico e privato concorrono al risultato».
La storia dell’impianto Valdadige prende il via all’inizio degli anni Ottanta. Fu realizzato inizialmente dalle distillerie Val d’Adige per il trattamento dei rifiuti organici derivanti dalla produzione di grappe e distillati, attraverso la depurazione delle acque reflue e la produzione di biogas da utilizzare per scopi energetici. Successivamente, a seguito del ridimensionamento dell’azienda, fu acquistato da Trentino Sviluppo per metterlo a disposizione anche delle altre realtà imprenditoriali della zona. Attualmente è gestito da una associazione temporanea d’impresa (ATI) composta da Ecoopera, Sea, AcquaCoop e CLA. Ecoopera è una realtà attiva nell’ambito dei servizi ambientali da oltre 30 anni, con un fatturato di oltre 40 milioni di euro e 400 dipendenti, di cui 100 soci. È socia del Consorzio Lavoro Ambiente (CLA), realtà che riunisce oggi 40 cooperative attive in diversi settori tra cui l’edilizia e i servizi ambientali.
Queste due realtà si sono rese disponibili ad occuparsi dell’ammodernamento e della ristrutturazione dell’impianto, garantendo così la continuità servizio, il suo miglioramento e nuove opportunità occupazionali per ruoli legati alla conduzione, alla gestione e alla manutenzione dell’impianto.
Il depuratore di Mezzocorona è l’unico di questo tipo in regione e rappresenta una valvola di sfogo per evitare sovraccarichi negli altri impianti di depurazione del territorio trentino.
Data l’età della struttura, al momento alcune parti risultano usurate e quindi necessitano di un intervento sostanziale di ristrutturazione per mantenere la propria integrità e funzionalità, oltre che evitare i crescenti costi di manutenzione.
Il quantitativo annuale di materiale gestito dal depuratore è pari a 75 mila tonnellate. Le tecnologie innovative che saranno impiegate permetteranno la produzione di energia elettrica e termica che sarà riutilizzata per il funzionamento dell’impianto sulle base delle logiche sostenibili della circolarità. Il biogas prodotto dalla digestione anaerobica sarà stoccato in gasometro prima dell’invio alle operazioni di purificazione del biogas e quindi al cogeneratore per la produzione di energia elettrica ed energia termica. L’energia elettrica sarà completamente riutilizzata per il funzionamento del depuratore e la maggior parte dell’energia termica sarà utilizzata per l’operazione di essiccamento al fine di minimizzare i fanghi prodotti e i conseguenti costi di smaltimento che rappresentano una parte consistente dei costi operativi d’impianto.
È previsto inoltre il trattamento degli odori delle parti di impianto ad elevato impatto odorigeno e una palazzina con uffici/laboratorio a servizio della struttura. Le linee fanghi di entrambe le sezioni e il cogeneratore sono previste in locali chiusi e, laddove necessario, aspirati con trattamento delle emissioni.
Fondamentale il ruolo del Comune di Mezzocorona che ha messo a disposizione di Trentino Sviluppo una nuova area a nord dove potrà trasferirsi a partire da marzo 2022 parte dell’attività dell’azienda Fratelli Furlan, trovando anch’essa un’occasione di sviluppo per la propria attività: essenziale, per il buon esito dell’operazione, anche la disponibilità di quest’ultima azienda. (f.r.)

(dm)


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