
«Il progetto Michelin - spiega Luca Olcese, direttore generale di Salvadori - è innovativo e molto importante per noi. Il fatto che un colosso di questo calibro nella produzione di pneumatici abbia deciso di investire le proprie risorse in un impianto di riciclaggio completamente integrato è un segnale molto importante per Salvadori, che è un pioniere in questo settore. Ci rafforza e apre incredibili promesse e prospettive di business. Il mondo ha bisogno di risolvere questo problema e noi siamo qui per questo».
Gli pneumatici delle macchine movimento terra, infatti, per le loro grandi dimensioni rappresentano un problema, soprattutto in paesi come il Cile dove ci sono molte miniere. Poter smaltirli e riciclarli direttamente in loco è un grande traguardo.
Le macchine progettate e sviluppate insieme a Michelin nel Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo a Rovereto, dove Salvadori è di casa, costituiscono una stazione di taglio completa e sono tre. La prima serve per separare i fianchi del battistrada, la seconda per togliere il tallone, ovvero l'anima in acciaio che forma la struttura dello pneumatico, mentre l'ultima per tagliare in piccoli pezzi ciò che resta. Una volta tagliati, gli pneumatici sono pronti per entrare nel processo di trasformazione.
Michelin ha richiesto all'azienda trentina, oltre alla costruzione dei macchinari, la loro installazione e la formazione del proprio personale in Cile.
«Salvadori è stata scelta - sottolinea Olcese - attraverso un lungo processo di selezione dove abbiamo messo in luce la nostra creatività e forza innovativa, a dimostrazione di come le soluzioni di Salvadori siano le più efficienti ed efficaci sul mercato. Collaborare con un partner così importante è per noi un grande orgoglio e ci indica la direzione per continuare lo sviluppo della nostra tecnologia verso una sempre maggiore automazione ed efficacia». (g.n.)