Venerdì, 26 Gennaio 2024 - 12:26 Comunicato 149

L’assessore Tonina ha visitato l’ospedale riabilitativo Villa Rosa

Oggi l’assessore alla salute Mario Tonina, accompagnato dal direttore generale di Apss Antonio Ferro, ha visitato l’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana. Presente all’incontro anche la vicepresidente e assessore allo sport Francesca Gerosa e il direttore dell’ospedale di Trento Michele Sommavilla. Ad accogliere gli assessori vi erano il direttore del dipartimento transmurale di riabilitazione e dell’Unità operativa di riabilitazione Jacopo Bonavita, il direttore del Distretto est Enrico Nava e il direttore delle professioni sanitarie Simone Cecchetto, oltre a coordinatori delle professioni sanitarie e rappresentanti del territorio e dell’area amministrativa.
[ Archivio Ufficio Stampa PAT]

«Villa Rosa è una struttura che ha al suo interno grandi competenze professionali – ha affermato l’assessore alla salute Mario Tonina –, il centro di riferimento della rete riabilitativa trentina. In questo ospedale ho trovato vere eccellenze, penso alla presa in carico dei pazienti che necessitano di riabilitazione intensiva neurologica, di neuroriabilitazione per gravi lesioni del cervello o per lesioni del midollo. Ma non solo, Villa Rosa si prende cura delle persone a tutto tondo, unendo competenze mediche a ricerca e innovazione per dare supporto alle persone con disabilità favorendo, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia, la ricerca di soluzioni che diano loro il maggior beneficio funzionale e una migliore qualità di vita. Penso all’appartamento domotico, che simula situazioni che permettono alle persone disabili di vivere in autonomia, ma anche al Centro clinico NeMO Trento, nato a inizio 2021 per prendersi cura dei pazienti con patologie neurodegenerative e frutto di un accordo di sperimentazione gestionale pubblico-privato tra Provincia, Azienda sanitaria e Fondazione Serena del quale siamo molto orgogliosi e soddisfatti dei risultati raggiunti».

Al direttore dell’Unità operativa di riabilitazione Jacopo Bonavita il compito di raccontare le peculiarità del principale ospedale riabilitativo del Trentino. «Una struttura – ha dichiarato Bonavita – dove lavorano in tutto 250 persone suddivise tra medicina riabilitativa (135 professionisti), medicina territoriale, area psicologica e radiologia. L’attività riabilitativa è per sua definizione multidisciplinare e il lavoro per le persone con gravi e gravissime disabilità si svolge in team. Le figure professionali coinvolte sono molte, infermieri, fisioterapisti, medici fisiatri, operatori socio-sanitari, logopedisti, terapisti occupazionali, psicologi, neuropsicologi e assistenti sociali oltre alla possibilità di attivare consulenze specialistiche su specifiche problematiche».

L’ospedale riabilitativo Villa Rosa ospita al suo interno diverse unità operative dell’Apss. L’Unità operativa di riabilitazione 2 con un’area dedicata alle degenze con 54 posti letto di riabilitazione intensiva totali di cui 24 letti di riabilitazione intensiva neurologica, 20 posti di alta specialità per neuroriabilitazione delle gravi cerebrolesioni e 10 posti letto di alta specialità di unità spinale per lesioni midollari. A piano terra dell’ospedale si trova l’area di degenza del Centro NeMO Trento con 14 posti letto di alta specialità riabilitativa per patologie neuromuscolari degenerative. Tutte le degenze sono dotate di diverse e ampie palestre per la rieducazione neuromotoria.

I pazienti che accedono alla struttura possono anche contare su una serie di ambulatori di secondo livello quali l’ambulatorio per le disfunzioni viscerali da patologie neurologiche, quello per la gestione multidimensionale della spasticità, il laboratorio di analisi del movimento, il servizio di neurofisiologia clinica, l’attività di logopedia e di psicologia e neuropsicologia clinica. Una nota a parte meritano il servizio Abilita - con elevate competenze nella valutazione e prescrizione di ausili anche a elevata tecnologia - e la terapia occupazionale, con l’appartamento domotico e la palestra per le autonomie avanzate oltre a una palestra con ausili robotici avanzati e un grande spazio di idrokinesiterapia con 2 piscine.

Nel Villa Rosa si trovano poi il day hospital di riabilitazione cardiologica (afferente all’Unità operativa di cardiologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento), il Servizio territoriale di psicologia clinica (afferente all’Unità operativa multizonale di psicologia), il Servizio territoriale dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile e il Servizio di radiologia convenzionale (afferente all’Unità operativa di radiologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento). Sono presenti anche vari uffici amministrativi e la sede della continuità assistenziale (ex guardia medica).

I numeri del 2023 per quanto riguarda la degenza di riabilitazione intensiva e di alta specialità parlano di circa 350 ricoveri (con una degenza media di circa 40 giorni) tra cui più di 50 persone con lesione midollare e circa 40 con grave cerebro lesione e alterazione dello stato di coscienza. Circa il 15% dei degenti sono residenti fuori provincia. Si tratta prevalentemente di pazienti provenienti dalle degenze per acuti del Trentino, con gravi esiti di patologie neurologiche: stroke, gravi traumi cranici o spinali, esiti di patologie neurologiche o neurochirurgiche acute. Il Centro NeMO Trento ricovera circa 240 persone con patologie neuromuscolari degenerative (il 40% di pazienti provenienti da fuori provincia) con una degenza media di circa 18 giorni. La Cardiologia riabilitativa ha effettuato nel 2023 più di 150 ricoveri in day hospital.

«Siamo nella principale struttura riabilitativa trentina – ha dichiarato il direttore generale Antonio Ferro – un centro dove si lavora in rete e sinergia con varie unità operative e servizi della rete ospedaliera e territoriale trentina attraverso percorsi condivisi a garanzia dell’erogazione di servizi di qualità. Come Consiglio di direzione siamo fermamente convinti che solo lavorando in rete, in integrazione tra ospedale e territorio, possiamo mantenere un alto livello nell’offerta delle prestazioni che Apss ogni giorno eroga e l’attività del Villa Rosa ne è un esempio concreto che rende questo ospedale un polo di eccellenza con una presa in carico delle disabilità a 360 gradi». «In questa struttura – ha proseguito Ferro – lavorano ottimi professionisti e valorizzare la loro professionalità è il primo obiettivo che intendiamo perseguire senza tralasciare l’investimento nella ricerca e nelle collaborazioni con altri centri di alta specializzazione, quali ad esempio Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler, per dare ai nostri pazienti servizi sempre più all’avanguardia nel recupero della massima autonomia possibile e per rendere la loro qualità di vita sempre migliore».

(rc, at)

Riprese e interviste a cura dell'Ufficio stampa, foto a cura di Apss

Intervista Tonina

 
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Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige, IL T, Corriere del Trentino - 27.01.2024

(rc)


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