Per gli oltre 36mila assistiti della Rotaliana, Paganella e Koenigsberg il Centro sanitario di Mezzolombardo è un punto di riferimento fondamentale sul fronte dei servizi specialistici e in prospettiva anche sui servizi sanitari resi dalla medicina di famiglia, dai medici di continuità assistenziale e dagli infermieri. Ad oggi sono presenti specialisti in chirurgia, ginecologia, geriatria, endocrinologia, otorinolaringoiatria, oculistica, ortottica, dermatologia, diabetologia, odontoiatria, igiene dentale e medicina sportiva. Al San Giovanni trovano spazio anche la medicina fisica e la riabilitazione ambulatoriale con le palestre, il Centro di salute mentale, la neuropsichiatria infantile, la psicologia per adulti e bambini, la psichiatria con un centro diurno, il consultorio, il servizio di igiene pubblica e il centro vaccinale, il centro prelievi, il punto associazioni donatori di sangue, il servizio di alcologia e le cure domiciliari. Al San Giovanni ci sono anche i servizi socio assistenziali della Comunità di Valle. Tra le funzioni primarie del Centro sanitario, c’è quella di Hospice (otto i posti disponibili, con 127 pazienti gestiti nel 2023), e quella di cure intermedie (dodici posti e 175 pazienti ospitati lo scorso anno con una degenza media di 17 giorni). Complessivamente il poliambulatorio di Mezzolombardo ha erogato nel 2023 oltre 34.700 prestazioni (compresi gli esami di laboratorio). Sono invece 722 i cittadini presi in carico dal consultorio famigliare e di coppia, per 8220 prestazioni erogate, e 47 corsi realizzati. In totale, sono oltre 140 gli operatori in servizio, operanti sia sul territorio sia nel Centro sanitario.
«Questa è una struttura moderna – ha dichiarato l’assessore alla salute Mario Tonina –dove vengono garantiti ogni giorno servizi di qualità e prossimità; e questo grazie principalmente al personale che qui lavora con professionalità e grande umanità. Il vostro impegno va riconosciuto e considerato, e non solo in termini economici». «Le sfide del futuro – ha proseguito Tonina – con una società sempre più anziana e affetta da cronicità, ci impongono di investire sui servizi sanitari di prossimità. Dobbiamo quindi lavorare per potenziare e ottimizzare il San Giovanni, un punto di riferimento strategico per il territorio. Su questo fronte ho avviato un dialogo proficuo con la Comunità di valle e i sindaci e valuteremo se ci sono i margini per accogliere le loro richieste, partendo dalle bozze di protocollo del 2010 e del 2015.» Altro tema cruciale, su cui si è soffermato Tonina durante l’incontro con gli operatori, è la carenza di personale. Su questo fronte, ha evidenziato l’assessore, saranno strategiche la Scuola di medicina e la nascita di un’Azienda sanitaria integrata, capace di offrire opportunità formative e di ricerca su tutto il territorio trentino.
«Il San Giovanni – ha dichiarato Ferro – fin dal tempo della pandemia Covid ha giocato un ruolo strategico nella rete dei servizi sanitari trentini e oggi è in grado di rispondere a 360 gradi ai bisogni di salute della comunità grazie al lavoro di professionisti altamente qualificati. Questa struttura così funzionale ha permesso anche di vedere realmente realizzata quell’integrazione socio-sanitaria che il sistema dovrebbe sempre garantire. Dobbiamo continuare a investire su questa struttura – ha proseguito Ferro – per consolidare l’integrazione tra la funzione sanitaria, socio sanitaria e assistenziale. Accanto all’implementazione degli ambulatori specialistici dobbiamo lavorare anche sul fronte della medicina di gruppo integrata, supportando i medici di famiglia in una ormai necessaria azione di sburocratizzazione del lavoro».
intervista assessore Tonina
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