Martedì, 12 Settembre 2017 - 12:03 Comunicato 2365

Dal 2015 ad oggi lo strumento ha aiutato 737 persone, in gran parte giovani e donne, ad aprire una propria microimpresa nei settori più diversi
L’assessore Olivi in visita a quattro realtà produttive avviate grazie ai contributi provinciali per il sostegno della nuova imprenditorialità

Oltre 730 microimprese avviate sul territorio trentino negli ultimi anni grazie alle misure di sostegno alla nuova imprenditorialità, tra le quali 91 attività finanziate dall’ultimo bando su un totale di 150 domande presentate allo sportello di Trentino Sviluppo entro il termine del 15 febbraio scorso. Un successo che è andato oltre le più ottimistiche previsioni, quello del “pacchetto” di misure per la nuova imprenditorialità, in particolare giovanile e femminile, varato nell’ottobre 2015 dalla Giunta Provinciale, cofinanziato nelle ultime edizioni dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e gestito operativamente da Trentino Sviluppo. Nuove attività d’impresa che si collocano principalmente nei settori del commercio, dell’artigianato e dei servizi. Il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi ha voluto visitare quattro realtà avviate di recente: un salone di estetista, una gastronomia slow food, una falegnameria e un’officina per auto.

Sono giovani (il più vecchio ha 30 anni), creativi e determinati i neoimprenditori incontrati nel pomeriggio di oggi, lunedì 11 settembre, dal vicepresidente e assessore provinciale allo Sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi durante il un “mini-tour” voluto per conoscere più da vicino le aziende aperte grazie ai contributi provinciali per il sostegno alla nuova imprenditorialità. Ad accompagnarlo la direzione operativa di Trentino Sviluppo e i rappresentanti dell’Associazione artigiani e piccole imprese.
«È bello vedere tanti giovani - ha osservato il vicepresidente Alessandro Olivi - che grazie anche alle iniziative che abbiamo messo in campo in questi ultimi anni hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, di rischiare, non hanno atteso che qualcuno risolva loro i problemi ma si sono avventurati nella creazione di un’impresa».
«Abbiamo visto cose molto diverse – ha concluso Olivi –  dall’officina alla gastronomia bio, passando per un falegname ed un’estetista. Sono mestieri alla portata dei giovani perché loro sanno immettere creatività, fantasia, innovazione. L’operazione di accompagnamento e di stimolo che la Provincia ha messo in campo, e che sfiora ormai le 800 nuove aziende avviate, è un grande investimento sul futuro che favorisce anche un importante ricambio generazionale. Una misura non “spot” ma che la Giunta provinciale vuol far diventare strutturale, dentro un percorso delle politiche di sviluppo del territorio che vede proprio nei giovani, nel lavoro e nell’impresa i tre pilastri fondamentali».
Il pacchetto di misure varato nell’autunno 2015 ha introdotto molte novità, accorpando diverse misure, semplificando il quadro normativo di riferimento ma soprattutto rendendo più agevole l’iter amministrativo di presentazione e valutazione delle domande, con la possibilità di vedersi anche anticipato parte del contributo rispetto al momento finale della rendicontazione delle spese sostenute.
Uno stanziamento complessivo di fondi pubblici distribuito sui tre bandi pari a 27 milioni di euro, che a loro volta hanno movimentato investimenti da parte dei privati titolari delle microimprese per un valore più che doppio (il contributo può infatti arrivare ad un massimo del 50% delle spese sostenute dalla singola realtà imprenditoriale), favorendo così la nascita di 737 microimprese attive in tutti i settori produttivi: dal commercio alla gastronomia, passando per la cura della persona, la falegnameria e la meccanica.
“Con il supporto della Provincia – spiega Irene Bortolotti, 22 anni, titolare del salone Estetica Amica di Trento, prima tappa della visita istituzionale – ho potuto comprare l’autoclave, uno sterilizzatore professionale per gli strumenti da lavoro che rende più sicura sia me che le mie clienti”. L’acquisto di attrezzature professionalizzanti, così come la stipula di mutui e il versamento di cauzioni per l’affitto degli spazi produttivi, sono infatti gli impieghi più ricorrenti dei contributi a sostegno della nuova imprenditorialità. La giovane estetista ha poi sottolineato come, pur non avendo ancora dipendenti, si avvalga della collaborazione della mamma: un segnale positivo, visto che uno degli obiettivi principe che hanno portato al varo dello strumento nel 2015 è proprio la promozione dell’inserimento lavorativo delle donne.
Per metà al femminile è anche Convivia, la bottega sostenibile della frutta e la verdura aperta da Carlotta Mattevi e Nicola Fattibene, rispettivamente classe 1989 e 1988, in viale dei Tigli a Trento. “Facciamo parte del movimento slow food – racconta Nicola – perciò abbiamo pensato di riproporre quella mentalità attenta alla valorizzazione della qualità delle produzioni locali a chilometro zero, all’interno di un vero e proprio negozio. Siamo partiti due anni e mezzo fa, ma senza il contributo provinciale non avremmo mai potuto realizzare la seconda metà del nostro sogno, ovvero diventare anche una gastronomia e allestire, all’interno della bottega stessa, una cucina professionale, dove preparare vellutate, biscotti e altri cibi da asporto”.
“Ho fatto domanda di contributo perché volevo mettermi in proprio, ma gli affitti dei capannoni erano esorbitanti”, spiega Sebastiano Pedrotti, il trentenne di Villamontagna che, grazie al supporto provinciale ha chiesto un mutuo in banca per comprare il capannone di Gardolo dove ora sorge la falegnameria che porta il suo nome. “Ho fatto il liceo artistico, ad indirizzo architettura e arte del legno – dice – e d’estate lavoravo presso le falegnamerie della zona. Adesso il design e l’arredo, che sono sempre stati la mia passione, sono diventati la mia professione. Faccio riparazioni, progetto mobili su misura e, con l’aiuto di Internet, lancerò a breve una mia collezione artigianale in serie acquistabile online”.
E un perfetto intreccio tra manifattura tradizionale e modernità rappresentano infine Mirko Martintoni e Luca Moscon, 25 anni, titolari dell’Officina Paganella di Mezzolombardo. Grazie al contributo provinciale i due meccanici sono infatti riusciti ad estendere la propria attività di riparazione di autoveicoli alla produzione di pezzi di ricambio progettati integralmente da loro e commercializzati tramite il web. La loro specializzazione? Personalizzare e allestire delle stupefacenti moto “Ape Piaggio” da competizione; in officina ne stanno “elaborando” una per un cliente venuto apposta da San Marino. “Il prossimo passo sarà quello di acquistare il capannone dove attualmente siamo in affitto”, confidano agli ospiti in visita. (m.d.c.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa



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