Sabato, 01 Settembre 2018 - 09:32 Comunicato 2061

I cinque studenti premiati dalla NASA svilupperanno assieme alla startup Witted un sottomarino intelligente per il monitoraggio di mari e laghi
In Progetto Manifattura a Rovereto “atterrano” gli Space Lions di Treviso

Si chiamano “Space Lions”, hanno tra i 17 e i 18 anni e stanno trasformando Progetto Manifattura in una sorta di “palestra” aerospaziale. I cinque studenti trevigiani che lo scorso gennaio si sono aggiudicati la prestigiosa NASA Challenge “Zero Robotics” si sono dati infatti appuntamento nell’hub roveretano da domenica 26 agosto a sabato 8 settembre. Dopo aver conquistato la giuria americana con un codice informatico per il carotaggio degli asteroidi, i giovani scienziati si preparano ora a passare “dalla teoria alla pratica”, ovvero stanno sviluppando, accanto al software, un prototipo hardware in grado di esplorare in modo autonomo le profondità marine e lacustri. A capitanarli nell’ambiziosa sfida didattica la startup trentina della robotica Witted, che li aiuterà a programmare a tale scopo il proprio sottomarino per il monitoraggio della fauna e della flora acquatica.

Si chiamano Space Lions. Sono la “meglio gioventù” della robotica mondiale e per due settimane si alleneranno a Rovereto. I cinque studenti del Liceo Da Vinci di Treviso – che nel gennaio scorso si sono aggiudicati la prestigiosa NASA Challenge “Zero Robotics” – sono stati infatti selezionati per partecipare alla prima edizione della WitLab Summer Academy, organizzata dalla startup Witted insediata in Progetto Manifattura e specializzata nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della progettazione di droni amici dell’ambiente, in collaborazione con Bitrock Srl, Uahuu Srl e We Play Srl.
I ricercatori di Witted metteranno il proprio expertise a disposizione dei giovani “leoni dello spazio” al fine di aiutarli a “passare dalla teoria alla pratica”, ovvero ad assemblare un drone da zero, coniugando allo sviluppo del software la progettazione della parte hardware.
In occasione della competizione promossa dall’Agenzia spaziale americana e dal MIT di Boston per incentivare gli studenti ad essere parte attiva dell’innovazione robotica nel mondo, la squadra trevigiana aveva conquistato il plauso degli astronauti della stazione orbitale internazionale con lo sviluppo di un software per l’esplorazione dell’ambiente spaziale, capace di eseguire in autonomia dei carotaggi su un asteroide – nello specifico sulla luna ghiacciata di Saturno Encelado – prelevare dei campioni geologici e tornare alla base senza incidenti.
Dopo aver testato il programma di calcolo sui satelliti Spheres della stazione orbitale stessa, sbaragliando la concorrenza di 400 squadre di coetanei provenienti dai 5 continenti, per gli Space Lions si è aperta però una nuova sfida: sviluppare in autonomia ed in sole due settimane un prototipo reale e funzionante di drone robotico in grado di esplorare non più lo spazio ma le profondità marine. Portare la loro esperienza dalla stazione orbitale alla terra è un obiettivo non privo di difficoltà, a causa delle notevoli differenze che ci sono tra il nostro pianeta e lo spazio. Di qui la ricerca di un mezzo alternativo al drone della NASA, l’incontro con Witted e l’ipotesi disviluppare un drone sottomarino con caratteristiche simili a quelle delle Spheres.
A tal fine, Witted ha messo a disposizione degli studenti trevigiani – che sono arrivati a Rovereto domenica 26 agosto e resteranno fino a sabato 8 settembre – il proprio sottomarino per il monitoraggio della fauna e della flora acquatica e il know-how per convertirlo in una piccola navicella subacquea da testare poi al Lago di Garda.

Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa



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