
«Essendo la sicurezza il nostro core business – spiega una degli amministratori delegati dell’azienda Francesca Quaggia – ci troviamo continuamente a stretto contatto con furti, rapine ed esplosioni. Queste ultime avvengono principalmente contro i mezzi forti presenti nei supermercati della grande distribuzione e nel settore retail e contro i bancomat posti nelle aree self delle banche o degli uffici postali».
All’interno di queste aree possono esserci uno o diversi ATM, che offrono vari servizi di erogazione e deposito denaro, pagamento di utenze o bollette, e macchine cambia soldi.
Quando queste postazioni vengono prese di mira, oltre al danno derivante dal furto di denaro, «ci sono una serie di costi dati dalla devastazione della filiale, dal mancato guadagno della filiale stessa nei giorni di ripristino e una serie di costi assicurativi che una filiale non adeguatamente protetta può generare, senza contare il senso di insicurezza che si diffonde in chi vive nella zona o frequenta abitualmente quei luoghi».
Ecco, dunque, che entra in gioco l’intelligenza artificiale, grazie alla quale Sei Sicurezza ha introdotto un sistema di monitoraggio e vigilanza da remoto del punto bancomat, sia dal lato esterno, fronte strada, che all’interno.
L’iniziativa, ribattezzata “Progetto Scudo”, mira a garantire la sicurezza sia dal punto di vista attivo – quindi con l’uso di materiali e protezioni che rendano difficile distruggere fisicamente la postazione ATM – che passivo, tramite l’adozione di accorgimenti per il monitoraggio e la prevenzione attraverso una serie di apparecchiature elettroniche integrate, governabili da remoto.
In questo scenario, «sono interessanti le potenzialità date dall’intelligenza artificiale, che può essere addestrata ad analizzare il contesto e a delineare la situazione in base a determinati input e sollecitazioni esterne». Un progetto innovativo che l’impresa ha deciso di portare avanti in Polo Meccatronica, a Rovereto, «perché si tratta di una realtà spinta verso il futuro e orientata a fare rete, dove ha già sede un crogiuolo di aziende complementari alla nostra».
Ad oggi, nella sede trentina sono presenti due impiegati tecnici, ai quali ne seguiranno altri due nei prossimi mesi. Sei Sicurezza cerca poi nuove risorse in campo tecnico elettronico, da inserire nell’organico della filiale trentina.
Oltre ai clienti bancari, l’azienda – che lavora perlopiù nel Triveneto, in Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lombardia – è specializzata nell’installazione e manutenzione di sistemi di sicurezza, antintrusione, videosorveglianza, rilevazione incendio, rilevazione gas, spegnimento incendio, sistemi di archiviazione anche ignifuga, controllo accessi, casseforti, in edifici ad uso produttivo, commerciale e residenziale, oltre a strutture di pubblico servizio, quali municipi e tribunali. (m.d.c.)