«Siamo qui oggi – spiega il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Achille Spinelli – a vedere i frutti del lavoro condiviso tra la Provincia, Trentino Sviluppo e il Gruppo UFI per far insediare sul nostro territorio una realtà veramente all’avanguardia nelle tecnologie legate all’idrogeno che, lo sappiamo, rappresenta una delle principali alternative possibili per la decarbonizzazione. Questo vettore energetico, ce lo dice anche il Piano Energetico Ambientale Provinciale, è strategico per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Trentino, in linea con l’Europa, si è posto per il prossimo futuro. Sono traguardi importanti, a cui possiamo arrivare solo con la collaborazione di un ecosistema che fa dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico il proprio punto di forza».
«Trentino Sviluppo – sottolinea il presidente Giuseppe Consoli – ha portato a termine un’importante operazione che aveva un doppio obiettivo. Da un lato, riqualificare un’area dismessa da anni, ridando alla comunità un luogo di produzione e innovazione. Dall’altro permettere a una realtà altamente tecnologica di svilupparsi sul nostro territorio, con tutte le ricadute economiche, di indotto e di posti di lavoro che ne derivano».
«Ringrazio la Provincia autonoma di Trento – commenta Marco Lazzaroni, CEO di UFI Hydrogen - per aver creduto nel nostro progetto industriale. Le tecnologie UFI MEA sono il cuore pulsante della filiera dell’idrogeno: dalla produzione tramite elettrolisi, alla trasformazione in elettricità, fino alla compressione e agli e-fuels. Il nostro stabilimento è l'unico in Italia in grado di produrre queste membrane catalizzate; non caso è a Serravalle, in un distretto tecnologico di eccellenza, la Hydrogen Valley trentina, un ecosistema ideale per accelerare la transizione energetica. Grazie all'impegno di un team di ricercatori e ingegneri di altissimo livello e all'importante supporto istituzionale, in soli 6 mesi abbiamo trasformato 7 anni di ricerca in produzione industriale, contribuendo alla competitività europea nel settore dell’idrogeno verde».
«Le persone – chiude Giorgio Girondi, presidente del Gruppo UFI Filters - non comprano solo prodotti, comprano visione. E la nostra visione è chiara: l’idrogeno verde è una delle poche soluzioni concrete per decarbonizzare i settori ad alta intensità energetica. Ringrazio la Provincia di Trento per aver condiviso questa visione e per aver reso possibile la nascita di UFI Hydrogen. Insieme stiamo costruendo un modello virtuoso di collaborazione tra industria e istituzioni, capace di generare innovazione, occupazione e valore per il territorio, accelerando il percorso verso un’economia sostenibile e competitiva».
L’immobile, di proprietà di una cordata di imprenditori edili, si trovava allo stato grezzo dai primi anni Duemila e aveva bisogno, per essere utilizzato, di importanti opere di apprestamento. Il Gruppo UFI, già presente in Trentino con il suo centro di ricerca, aveva bisogno di spazi adatti dove espandere il proprio lavoro sull’idrogeno e insediare la nuova company. La Provincia, attraverso la sua società di sistema Trentino Sviluppo, si è resa disponibile ad acquistare il lotto di terreno contenente l’edificio e terminarne la costruzione secondo le specifiche esigenze tecniche dell’azienda, a cui è stato poi affidato in locazione. Le tempistiche erano sfidanti e l’impresa che si è occupata dei lavori – la Fratelli Tomasoni Paolo e Patrizio, già proprietaria dell’immobile – con la direzione dell’architetto Claudio Caprara, in soli 11 mesi è riuscita a terminare la riqualificazione. Il nuovo sito produttivo è entrato in funzione a dicembre 2024 e in seguito, in soli sei mesi è diventato operativo con la prima generazione di membrane catalizzate, tanto da conquistare il titolo di “Astro Nascente” agli Italian Hydrogen Technology Awards 2025. (g.n.)
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Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa




