Martedì, 18 Luglio 2017 - 15:36 Comunicato 1923

Lo conferma ufficialmente il vicepresidente Alessandro Olivi dando oggi avvio ai cantieri per il recupero di altri due edifici storici del compendio: il Magazzino Botti e l’Essicatoio
Il Governo “blinda” Progetto Manifattura: i ritardi dovuti ai contenziosi amministrativi non mettono in discussione i 48 milioni del Fondo Sviluppo...

Progetto Manifattura è un hub strategico per il Trentino e l’intero territorio italiano e la Provincia di Trento si è mossa con tempestività, rigorosità e correttezza nell’attuazione del programma. Pertanto lo stanziamento di 48 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione per la costruzione dei nuovi moduli produttivi sull’area di 5 ettari del cosiddetto “ambito B” è confermato e rimane a tutti gli effetti usufruibile pur a fronte di uno slittamento dei tempi operativi di avvio dell’opera. Il vicepresidente Alessandro Olivi con il Servizio Europa della Provincia avevano da settimane aperto un confronto con le strutture competenti dei diversi Ministeri, ottenendo nei giorni scorsi la comunicazione formale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che conferma la piena validità del finanziamento a valere sugli anni futuri. La notizia è stata ufficializzata oggi dal vicepresidente Olivi in occasione dell’avvio di altri importanti lavori nell’incubatore di Trentino Sviluppo. Verranno infatti ristrutturati, con una spesa di 1,8 milioni di euro finanziata da Trentino Sviluppo, altri due edifici storici del compendio di Borgo Sacco, l’Essicatoio e il Magazzino Botti, mettendo a disposizione delle aziende altri 3 mila metri quadrati di uffici e spazi produttivi.

Il groviglio di ricorsi che si sono accavallati negli ultimi anni e che ad oggi non consentono la consegna del cantiere per la costruzione dei nuovi moduli produttivi sull’area di espansione di Progetto Manifattura, il cosiddetto “ambito B”, hanno indotto la Provincia autonoma di Trento a richiedere un formale intervento del Dipartimento per le Politiche di Coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale in ordine al fatto che le risorse non verranno né revocate né modificate nel loro valore, rappresentando quindi un elemento certo di questo progetto.
La conferma da Roma è arrivata poche ore fa a firma del Capo Dipartimento per le Politiche di Coesione Vincenzo Donato, nella missiva indirizzata al dirigente del Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento Michele Michelini, proprio mentre si stanno aprendo in Manifattura i cantieri per il recupero di altri spazi produttivi dentro lo storico opificio tabacchi.
«Il nostro tempestivo intervento ed il confronto aperto con la Presidenza del Consiglio - commenta il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi – ha permesso di mettere in sicurezza i fondi necessari per realizzare uno dei più grandi progetti di politica industriale del Trentino. I contenziosi e la conflittualità tra le aziende non porteranno quindi ad alcuna irreparabile conseguenza per quanto riguarda la fattibilità finanziaria dell’opera».
«Ciò dimostra - osserva Olivi – che l’operato della pubblica amministrazione non ha conosciuto vizi ed il valore della realizzazione di questa infrastruttura produttiva viene confermato nel merito come progetto coerente con gli indirizzi strategici della programmazione europea». «Abbiamo chiesto questo provvedimento – conclude Olivi – per dare a tutti un messaggio chiaro: non possono più esserci pregiudizi né alibi per tenere fermo un investimento pubblico di quasi 50 milioni di euro e per bloccare la realizzazione di un’opera dall’enorme ricaduta sul tessuto economico locale».
Archiviato il rischio di perdere i finanziamenti per la costruzione dei nuovi spazi manifatturieri - che andranno ad aggiungersi agli edifici storici della manifattura tabacchi e saranno edifici iconici della nuova architettura a basso impatto e low-carbon - Trentino Sviluppo raccoglie oggi i frutti dell’intenso lavoro svolto negli ultimi mesi, con progetti tecnici e gare d’appalto per complessivi 1,8 milioni di euro realizzati in tempi molto rapidi.
Sono infatti iniziati oggi, martedì 18 luglio, i lavori di ristrutturazione di due edifici storici dell’ex opificio di Borgo Sacco, che renderanno disponibili a scopi produttivi e ad uso-ufficio ulteriori 3 mila metri quadrati di spazi, rispetto ai 7 mila metri quadrati attualmente utilizzabili e peraltro interamente occupati da 33 imprese e 15 startup operanti nei diversi settori della green economy.
Non si ferma dunque la crescita di Progetto Manifattura, l’incubatore tematico delle energie pulite, della mobilità sostenibile, dell’industria dello sport e del sistema casa, ormai affermato sulla scena nazionale ed europea. In quest’ottica vanno letti i lavori di ristrutturazione inaugurati oggi, che dovrebbero concludersi in parte ad inizio 2018 e in parte entro giugno 2018. Riguardano l’Edificio dell’Essicatoio (2.600 mq) e il Magazzino Botti (600 mq) ed hanno un valore rispettivamente di euro 1.411.537 euro e 358.198 euro, provenienti da fondi provinciali e dal budget a disposizione di Trentino Sviluppo per gli asset produttivi.
Le gare per l’aggiudicazione dei lavori sono state quattro e hanno riguardato il risanamento conservativo, il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio e degli impianti elettrici dell’edificio dell’Essicatoio e la riqualificazione architettonica unita al recupero funzionale del Magazzino Botti. Alle gare sono state invitate 56 imprese, tutte trentine.
La Edildrena di Drena, in associazione temporanea d’impresa con la Barozzi di Volano, si è aggiudicata il risanamento conservativo dell’Edificio dell’Essicatoio, mentre il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio è andato alla Leveghi di Trento e quello degli impianti elettrici alla Tomaselli Mario di Villa Agnedo. Per quanto riguarda infine la riqualificazione architettonica e il recupero funzionale del Magazzino Botti l’aggiudicataria è la Scrinzi Costruzioni di Rovereto, in associazione temporanea con le imprese Rigo Egidio di Volano e Gasperotti di Rovereto.
La progettazione del recupero degli edifici storici della Manifattura ha visto impegnati l’architetto spagnolo Josè Ignacio Linasazoro, l’ingegner Roberto Boller, l’architetto Felipe Lozano e l’ingnegner Michele Groff per quanto riguarda l’Edificio dell’Essicatoio, mentre i progetti sul Magazzino Botti è firmato dall’architetto Laura Zamboni e dall’ingegner Giulia Benatti, mentre per quanto riguarda la direzione dei lavori Trentino Sviluppo ha preferito optare per una gestione interna, coadiuvata da alcuni giovani professionisti, così da poter seguire in prima persona con celerità ed efficienza entrambi i cantieri.
In particolare il Magazzino Botti, costruito a fine Ottocento per lo stoccaggio del tabacco “Virginia”, verrà adeguato ai più moderni standard antisismici e antincendio, con il contestuale miglioramento tecnico del tetto e la climatizzazione dell’edificio. A piano terra verranno ospitati spazi produttivi di piccole medie dimensioni (fino a 13 persone), mentre nell’angolo sud-ovest si prevede la costruzione di una zona uffici a due piani. Verranno infine restaurate le facciate e sostituiti i serramenti esterni, garantendo il mantenimento del disegno originario e migliorando le prestazioni energetiche.
Anche per quanto riguarda l’Edificio dell’Essicatoio (1875), detto anche Edificio Docce perché negli anni cambiò la sua destinazione da locale per l’essicazione del tabacco a spogliatoio, si interverrà sulle facciate, visibili dalla strada a sud ovest e pertanto considerate “il volto” storico della Manifattura, ampliando le finestre esistenti e aprendone di nuove, che creeranno sui muri affascinanti giochi di luci e ombre. Prettamente conservativo sarà l’intervento sugli interni, con la predisposizione di nuove dotazioni impiantistiche e la possibilità di far lavorare su ciascun piano due imprese diverse. Viene dunque mantenuta l’organizzazione funzionale basata sui due corpi scala laterali, con le attività produttive innestate nello spazio racchiuso tra essi, ad esclusione del quarto piano che verrà integralmente adibito a spazio polifunzionale/sala conferenze. Particolare attenzione è stata posta infine nell’eliminazione delle barriere architettoniche nei vani scala, negli spazi igienico-sanitari e nelle aree produttive. Tutti i progetti sono stati concordati e supervisionati dalla Soprintendenza provinciale dei Beni Architettonici. (m.d.c.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa



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