
«Con questo terzo ampliamento – ha sottolineato Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento - la superficie produttiva dello stabilimento di Grigno raggiunge i 25 mila metri quadrati. Un progetto di crescita, quello di Fly, al quale la Provincia ha dedicato molte risorse non solo finanziarie ma anche progettuali e strategiche e che rappresenta una pagina importante di un processo con il quale abbiamo voluto reindustrializzare un’area periferica del territorio, per creare il nodo di una rete che sviluppi indotto e nuova occupazione».
L’ultimo ampliamento al complesso produttivo Fly di Grigno, ormai in dirittura d’arrivo, è frutto dell’intesa siglata dall’azienda con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo nell’aprile 2016. Un protocollo per lo “Sviluppo del distretto aeronautico ed aereospaziale in Trentino e l’ampliamento della capacità produttiva e nuovo progetto industriale di Fly a Grigno” che faceva proprio, rilanciandolo, il piano di sviluppo di un’azienda particolarmente innovativa che in Bassa Valsugana costruisce turbine a gas per la generazione di energia, realizza parte dei motori turbofan degli aviogetti di linea e componenti per lanciatori spaziali.
Considerato l’importante investimento previsto da Fly nel quadriennio 2017-2020, pari a circa 27 milioni di euro, necessari per il terzo ampliamento dello stabilimento di Grigno e l’acquisto di nuovi macchinari e sofisticati impianti produttivi, Trentino Sviluppo ha supportato l’investimento con 7,5 milioni di euro di fondi provinciali, acquistando un immobile su un’area adiacente e mettendolo a disposizione di Fly mediante un contratto di locazione.
Nei 6.600 metri quadrati del nuovo corpo produttivo i cui lavori, appaltati ad una ditta edile trentina, si concluderanno a gennaio 2018, verranno installati nuovi sofisticati macchinari e linee produttive per un valore di circa 20 milioni di euro, funzionali alla strategia industriale messa a punto da Fly.
«Sino ad ora abbiamo investito a Grigno oltre 120 milioni di euro – sottolinea Nadir Spezzapria, presidente di Fly – e nel prossimo biennio spenderemo altri 20 milioni per l’acquisto di nuove linee produttive che ci permetteranno di consolidare ed incrementare i rapporti con alcuni importanti gruppi industriali internazionali, ma pure di proporci a nuovi clienti come partner per la finitura di componenti in titanio ma anche in superleghe ancora più pregiate quali ad esempio quelle a base di nichel, in futuro sempre più richieste dal settore aeronautico e aerospaziale».
La visita di Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento, accompagnato dal consigliere delegato di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini, è stata anche l’occasione per fare il punto sulle stime di crescita elaborate da Fly un anno e mezzo fa ed in particolare sulla progressione occupazionale.
Ormai archiviato il 2016 con un fatturato di 110 milioni di euro (nel 2015 era stato di poco superiore ai 50 milioni, 25 milioni nel 2014 e meno di 8 milioni nel 2013), Fly punta entro la fine del 2017 a superare il volume d’affari di 150 milioni di euro.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali, i primi storici 18 addetti del 2010 sono ormai un ricordo: entro fine anno gli occupati in Fly a Grigno arriveranno a quota 184 (erano 153 a fine 2016), in gran parte tecnici e laureati, per il 60% residenti in Trentino. La quota di 200 addetti prevista per fine 2020 potrebbe quindi essere raggiunta prima del previsto.
Tra le figure richieste ci sono tecnici, saldatori specializzati, addetti alle lavorazioni meccaniche di alta precisione, all’assemblaggio e ai controlli qualità, nuovo personale per la selezione del quale l’azienda ha elaborato un apposito progetto messo a punto in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento, anche tramite la rete dei servizi territoriali all’impiego, privilegiando l’assunzione di giovani e di lavoratori iscritti nelle liste territoriali di mobilità della Valsugana o comunque di lavoratori del territorio provinciale.
Notevoli infine le ricadute per l’indotto locale e della Bassa Valsugana in particolare, sia per quanto riguarda diverse piccole e medie aziende di qualità, anche artigianali, che stanno già lavorando con Fly quali fornitori, sia indirettamente per le attività di servizio connesse all’operatività industriale. (d.m.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa