Giovedì, 09 Febbraio 2017 - 08:58 Comunicato 255

Dal 6 al 10 febbraio la Fondazione Demarchi ospita a Trento una delegazione svedese nell'ambito del progetto europeo SPROUT
Confronto Italia-Svezia: Modelli e pratiche diversificate nei servizi per l’infanzia

Fino a domani, nell’ambito del progetto europeo “SPROUT: Same PROfile for Unique Training”, di cui la Fondazione Franco Demarchi è capofila, una delegazione di responsabili di servizi educativi per l’infanzia da 0 a 6 anni provenienti dalla Svezia, si trova a Trento per un confronto formativo e per visitare alcuni importanti servizi per l’infanzia provinciali.
Il progetto SPROUT, focalizzato sullo scambio di buone prassi nella formazione di base e continua dell’educatore delle prima infanzia, vede coinvolti, oltre all’Italia, la Spagna e la Svezia, dove in febbraio un gruppo trentino di responsabili di servizi ha partecipato ad una settimana di formazione e di visite.
Il confronto Italia-Svezia sta mettendo in luce modelli e pratiche a tratti molto diversificate, ma anche tratti comuni come l’importanza di riferimenti teorici e pedagogici e la valorizzazione delle differenze.

Il progetto europeo SPROUT, finanziato da Erasmus Plus e condotto dalla Fondazione Demarchi, si pone l’obiettivo di sviluppare la qualificazione dell’educatore/insegnante di servizi 0-6, usando il sistema EQF come strumento per promuoverne l’omogeneità a livello nazionale ed europeo. Ha inoltre come finalità quella di elaborare, sperimentare e diffondere linee guida e un modello di formazione continua per gli educatori/insegnanti.
Tre sono i paesi coinvolti nella realizzazione del progetto e quattro i partner attivi: la Fondazione Franco Demarchi, ente strumentale della Provincia autonoma di Trento che si occupa di formazione e ricerca in ambito sociale, educativo, culturale; l’Enaip, ente Nazionale Acli Istruzione Professionale; Sweducare (Svezia), ente che coordina a livello internazionale l’educazione prescolastica svedese, lavora per lo sviluppo e l’internazionalizzazione dei servizi di welfare relativi alla cura della prima infanzia; Baby Erasmus (Spagna), prima scuola in Estremadura in lingua inglese che copre la fascia di età 0-6.
Nel periodo gennaio-aprile sono previste quattro sessioni di mobilità tra Italia e Svezia con l’obiettivo di effettuare scambi formativi e di buone pratiche tra i due paesi sui temi della gestione dei servizi 0-6 con focus tematico sulla selezione e valutazione del personale. I destinatari degli scambi sono in totale circa 40 persone che sul territorio italiano o svedese ricoprano ruoli di coordinamento all’interno dei servizi 0-6 e/o siano coinvolti in processi di gestione, selezione e valutazione del personale.
Ad oggi è stata realizzata la prima sessione e un gruppo di responsabili di servizi ha partecipato ad una settimana di formazione e di visite a Stoccolma a fine gennaio.
Fino al 10 febbraio è presente a Trento un gruppo di responsabili di servizi svedesi, che hanno l’occasione di frequentare alcune giornate formative sul tema della selezione e valutazione del personale e di visitare alcuni importanti servizi per l’infanzia provinciali quali la Scuola dell’Infanzia Il Germoglio di San Michele all’Adige, il nido di infanzia dell’Università di Trento, il nido di infanzia comunale di Martignano, la scuola dell’Infanzia Zanella di Trento e la sezione Maxi Ooh! del Muse.
Il confronto che si sta generando tra le persone coinvolte mette in luce modelli e pratiche a tratti molto diversificate tra Italia e Svezia, quali la presenza in Svezia di un Curriculum nazionale a cui tutti i servizi per l’infanzia devono riferirsi e la loro organizzazione secondo un sistema 0-6 che accorpa nidi e scuole dell’infanzia in strutture unificate con una governance condivisa e un solo team di insegnanti, a prescindere dall’età del bambino.
Si confermano, altresì, alcuni tratti comuni nei termini di una elevata attenzione all’infanzia, dell’importanza di possedere precisi riferimenti teorici e pedagogici, nella costruzione di relazioni significative non solo con i bambini ma soprattutto con le loro famiglie, nella cura e valorizzazione delle differenze, siano esse linguistiche, culturali, fisiche, religiose, di genere. 



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