Giovedì, 13 Luglio 2017 - 08:21 Comunicato 1889

Ieri l'assegnazione da parte del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento
Bornstein è diventato professore onorario

Il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento gli ha assegnato il titolo ieri in una cerimonia a Rovereto nella sede di Palazzo Piomarta. Lo studioso, considerato padre degli studi sulla genitorialità, ha dato un contributo fondante all’Ateneo trentino.

Una collaborazione lunga trent’anni ha trovato un momento di forte riconoscimento. Il conferimento del titolo di professore onorario “Bruno Kessler” a Marc Bornstein, direttore della sezione Child and Family Research dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (Maryland, USA), è stata salutata come un gesto di amicizia e vicinanza scientifica particolarmente viva e sincera. Nell’aula magna di Palazzo Piomarta (Istruzione) a Rovereto la cerimonia si è svolta ieri pomeriggio davanti a un pubblico attento e numeroso. Molti, infatti, conoscono e apprezzano Bornstein per i suoi studi, coltivati in stretta collaborazione con il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento attraverso gli anni. «Quella con Bornstein è stata un’interazione forte e stimolante per le iniziative che sono nate e fiorite grazie al contributo di quello che consideriamo un mentore e un amico» ha spiegato la direttrice del Dipartimento, Paola Venuti, nella tradizionale “laudatio” che precede il conferimento del titolo. «Due i programmi di ricerca che hanno caratterizzato il suo lavoro: il bambino, il genitore, la famiglia attraverso le prime due decadi di vita e lo sviluppo del bambino e la genitorialità in prospettiva multiculturale. Bornstein ha dato un enorme contributo alla psicologia dello sviluppo attraverso la creazione di strumenti per studiare l’interazione madre-bambino, utili a cogliere elementi universali o invece specifici delle varie culture. Bornstein è stato il primo a sviluppare in quest’area alleanze internazionali, fondamentali per identificare le pietre miliari dello sviluppo dei bambini nei loro tratti unici o invece comuni attraverso le culture. Questo titolo vuole essere anche l’occasione per ricordare il contributo che la collaborazione con Marc Bornstein ha apportato allo sviluppo scientifico e alla collaborazione internazionale che la nostra Università ha saputo far crescere e consolidare trovando anche applicazioni per la salute e il benessere psicologico delle famiglie del nostro territorio».
Bornstein – come si legge nella motivazione che ha accompagnato il conferimento del titolo – è considerato il fondatore dell’integrazione dell’approccio cross-cultural con metodi longitudinali sperimentali in una monumentale ricerca che ha coinvolto 14 Paesi ponendo le basi dello sviluppo tipico dalla nascita all’adolescenza e dell’influenza del ruolo materno nello sviluppo della mente. La sua più famosa ricerca cross-cultural ha portato a centinaia di pubblicazioni ed è stata raccolta in una serie di volumi di grande successo che costituiscono uno dei capisaldi della psicologia evolutiva a livello mondiale. Ha dato un contributo fondante all’Università di Trento con una collaborazione attiva fin dalla nascita del Dipartimento. Insieme a lui è iniziato lo studio del neurosviluppo legato alle relazioni parentali che poi è stato esteso alla comprensione di meccanismi innati della genitorialità con bambini con sviluppo atipico.
«Conferire a Bornstein il titolo onorario Bruno Kessler è il modo migliore per salutare e ringraziare una persona che ha dato tanto all’Università di Trento e ha contribuito alla costruzione di conoscenza, aiutandoci a progredire e a lavorare assieme. Molti infatti hanno lavorato per costruire qui a Rovereto un ambito di studi così solido e avanzato sulla genitorialità. E questo è precisamente ciò che l’Università è chiamata a fare nella sua missione: contribuire alla crescita civile e culturale non solo della comunità accademica stessa, ma anche del territorio in cui è inserita. Questo riconoscimento dunque va letto come segno di amicizia. Un gesto che ci onora e che ci rende felici perché segna anche che la nostra collaborazione proseguirà».
Un benvenuto a Bornstein è venuto anche dal Comune di Rovereto, rappresentato dalla vicesindaca e assessora all'istruzione, formazione e ricerca, Cristina Azzolini: «Oggi c’è bisogno di reimparare a utilizzare ragione e cuore, collegandoli di più tra loro. Di fronte a una realtà dura, che continuamente ci forza a reagire di pancia, abbiamo bisogno di persone che ci guidino e ci incoraggino a riflettere. Persone e studiosi come Bornstein, che oggi accogliamo come professore onorario non solo nella comunità universitaria, ma anche nella nostra città».

(at)


Immagini