Martedì, 16 Ottobre 2018 - 17:26 Comunicato 2523

Si completa la rete degli ambulatori territoriali dopo quelli già attivi ad Arco, Cavalese, Cles, Rovereto, Tione e Trento
Borgo Valsugana: apre l’ambulatorio territoriale per le malattie reumatiche

Niente più faticosi trasferimenti all’ospedale Santa Chiara di Trento per i malati reumatici della Valsugana e zone limitrofe, grazie al nuovo ambulatorio territoriale di reumatologia dell’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana. L’ambulatorio è operativo già da una settimana ed è stato presentato ufficialmente oggi dall’assessore alla salute, politiche sociali e sport, il Direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Paolo Bordon, il direttore dell’Unità operativa di reumatologia Giovanni Paolazzi e dalla presidente dell’associazione Atmar-Associazione trentina malati reumatici Lucia Facchinelli. L’ambulatorio inaugurato oggi completa la rete reumatologica territoriale e va ad aggiungersi a quelli già attivi ad Arco, Cavalese, Cles, Rovereto, Tione e Trento.

Essere un malato reumatico significa molto spesso dover convivere con limitazioni funzionali ed evidenti difficoltà negli spostamenti fisici. Avere a disposizione un ambulatorio vicino a casa, con la presenza di professionisti integrati con l’u.o di reumatologia di Trento porterà certamente benefici ai malati reumatici. L’ambulatorio del San Lorenzo avrà cadenza settimanale e sarà possibile accedervi prenotando al Cup, centro unico di prenotazioni.

Grande soddisfazione per l’apertura dell’ambulatorio è stata espressa da Lucia Facchinelli di Atmar, la onlus che da quasi 25 anni si occupa di sostegno ai malati reumatici trentini e alle loro famiglie: “essere riusciti ad aprire questo ambulatorio in una zona decentrata è una vera e propria conquista, una conferma dell'attenzione che Assessorato e Azienda sanitaria hanno anche verso le zone periferiche. L'apertura è un esempio virtuoso e innovativo di collaborazione tra mondo del volontariato socio sanitario, del terzo settore e amministrazione pubblica: Atmar infatti ha finanziato una borsa di studio per un giovane medico trentino specializzato in reumatologia che seguirà l'ambulatorio per i prossimi due anni”. Alcune volontarie Atmar saranno inoltre presenti durante gli ambulatori per fornire ai pazienti supporto e materiale informativo.

“L’apertura di questo ambulatorio – ha sottolineato il direttore Bordon – si inserisce a pieno titolo nel progetto della reumatologia già avviato con successo da anni e va a completare la rete ambulatoriale sul territorio, consentendo la presa in carico e i controlli medici in prossimità delle zone di residenza dei malati”. Bordon ha quindi ricordato come la rete reumatologica territoriale garantisca ogni anno circa 4mila prestazioni.

A fornire ulteriori dettagli sulle prestazioni e il lavoro della rete ambulatoriale è stato il direttore dell’U.o di reumatologia Paolazzi, sottolineando come “la maggior parte delle malattie reumatiche siano rare o poco frequenti e richiedano alta competenza specialistica”. L’attività sul territorio viene svolta da sei medici del reparto di reumatologia (con uno maggiormente dedicato), in stretto raccordo con l’unita operativa. Nel 2017, ha ricordato Paolazzi, le prestazioni erogate sono state circa 15mila, di cui 4mila ambulatoriali periferiche: 450 visite al centro servizi di Trento, 720 a Cles, circa 700 a Rovereto, circa 600 a Cavalese, circa 500 a Tione e circa 500 ad Arco. A queste si aggiungono le circa 200 consulenze ai vari reparti ospedalieri. Esiste infatti una stretta collaborazione tra la reumatologia e le varie u.o di medicina degli ospedali periferici che prevede incontri periodici strutturati di aggiornamento e integrazione specialistica.



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