Per evitare le punture di zecca in occasione di escursioni e camminate nei boschi:
- camminare sui sentieri ed evitare il più possibile il contatto diretto con le piante o con l'erba
- vestirsi con abiti coprenti (manica lunga e pantaloni lunghi) e di colori chiari, mettere scarpe chiuse e cappello
- utilizzare repellenti a base di DEET sulla pelle scoperta.
Dopo ogni escursione verificare che non ci siano zecche sulla pelle, controllando tutto il corpo e non solo le zone scoperte. Un’eventuale zecca va tolta il prima possibile, ma non è necessario andare al pronto soccorso, basta avere una pinzetta (ne esistono di apposite):
- non applicare sostanze irritanti sul parassita
- non toccare la zecca direttamente con le mani
- con la pinzetta afferrare la zecca vicino alla pelle, senza schiacciarla; tirare delicatamente, senza strappi, fino al distacco
- disinfettare la piccola ferita (con disinfettanti non coloranti) o lavare con acqua e sapone
- rendere inoffensiva la zecca estratta (bruciarla o incollarla su nastro adesivo).
Dopo aver tolto la zecca non serve prendere antibiotici o chiedere esami del sangue al proprio medico:
- per il mese successivo controllare ogni giorno la pelle dove è stata trovata la zecca
- se compaiono macchie rosse che si allargano sulla pelle e/o febbre, dolori articolari o altri disturbi, rivolgersi al proprio medico.
Malattie trasmesse dalle zecche: la situazione epidemiologica
La malattia di Lyme è la più comune malattia trasmessa da zecche diagnosticata in Trentino: l’agente patogeno Borrelia burgdorferi si stima sia presente nel 16% delle zecche. Dal 2000 al 2020 i casi noti di malattia di Lyme sono stati 372, con una media di 17 casi/anno; negli ultimi cinque anni, la media annuale è salita a 41 casi. Nel 2020 sono stati registrati 45 casi.
I casi di TBE (encefalite virale da zecca) dal 2000 al 2020 sono stati invece 204, con una media annuale di 9,7. Negli ultimi cinque anni la media annuale dei casi è raddoppiata: 23,2 casi. Nel 2020 sono stati registrati 32 casi.
Tutto il Trentino può considerarsi a rischio, tuttavia, negli ultimi anni, i casi sembrano concentrarsi in alcune aree come la Valle di Non, la Val di Cembra e la Valle dei Laghi. La TBE è una malattia inizialmente simile all’influenza che può guarire senza problemi anche se, talvolta, può evolvere in una forma più grave come la meningite o l’encefalite. In alcuni casi può lasciare danni permanenti al sistema nervoso. I casi di TBE propriamente detti, cioè con sintomatologia neurologica, rappresentano in genere il 25% delle infezioni che, in gran parte, sono asintomatiche o causano una forma detta «cefalea febbrile», senza progressione della sintomatologia al sistema nervoso.
Per la TBE esiste il vaccino, offerto gratuitamente ai residenti in Trentino. Il vaccino contro la TBE può essere fatto da adulti e bambini a partire dal primo anno di età. Il ciclo vaccinale è di tre dosi, la seconda va effettuata 1-3 mesi dopo la prima mentre la terza va essere fatta 5-12 mesi dalla seconda. La vaccinazione può essere prenotata senza ricetta sul CUP online (https://cup.apss.tn.it). L’indicazione è di iniziare il ciclo vaccinale preferibilmente nella stagione autunnale/invernale in modo da essere adeguatamente coperti per la stagione estiva.
Per maggiori informazioni sulle zecche e le malattie potenzialmente trasmissibili: https://www.apss.tn.it/Documenti-e-dati/Pubblicazioni/Attenzione-alle-zecche