Giovedì, 09 Novembre 2017 - 12:02 Comunicato 2971

Il 14 novembre al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento al via un un ciclo di incontri
Ateneo: per un invecchiamento di qualità

Martedì 14 novembre alle 15 al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento si apre un ciclo di incontri sulla sfida sociale di una componente anziana sempre più consistente. L’iniziativa è organizzata dall’unità di ricerca eVita – Età della vita con il patrocinio dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Trento. Roberto Poli, coordinatore di eVita: «Dobbiamo imparare a gestire una situazione nuova. Se non lo faremo, la qualità della vita della popolazione diminuirà e aumenteranno le sofferenze individuali e della comunità».

Età media in progressivo aumento con un rapporto sempre più sbilanciato tra componente anziana e quota giovane della popolazione. «L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno nuovo, che nelle attuali proporzioni si verifica per la prima volta nella storia» commenta Roberto Poli, professore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, dove è anche coordinatore dell’unità di ricerca eVita – Età della vita.
Tra gli obiettivi di eVita c’è lo studio delle tendenze di lungo corso delle diverse età e delle loro relazioni, la sperimentazione di strategie per mitigare i problemi che dovessero emergere e l’offerta di competenze scientifiche a istituzioni e decisori. Poli cita alcuni dati per far intuire le prospettive. Secondo l’ultimo report dell’Istat (Il futuro demografico del Paese, aprile 2017) l’età media della popolazione in Italia passerà dagli attuali 44,7 a oltre 50 anni del 2065. Il picco di invecchiamento colpirà l’Italia nel 2045-50, quando si riscontrerà una quota di ultrasessanta-cinquenni vicina al 34%. Mentre la componente di giovani fino a 14 anni tende a stabilizzarsi intorno al 12%.
«Come per tutti i fenomeni nuovi – prosegue Poli – le soluzioni non sono già state scritte. Dobbiamo imparare a gestire una situazione nuova e ci servono abbondanti dosi di coraggio e fantasia, nonché la voglia di affrontare a viso aperto una nuova sfida. È anche necessario avere il coraggio e la determinazione di sperimentare nuove e diverse proposte per scoprire quelle che funzionano meglio. Se faremo tutto questo, saremo pronti e arriveremo ai prossimi decenni avendo accumulato la conoscenza e l’esperienza per mantenere una elevata qualità della vita, nostra e dei nostri cari. Se non lo faremo, la qualità della vita della popolazione diminuirà e aumenteranno le sofferenze individuali e della comunità».
Nasce con queste motivazioni “Invecchiamento e qualità della vita. Ciclo di incontri sulla prossima grande sfida sociale”, iniziativa organizzata dall’unità di ricerca eVita – Età della vita del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale con il patrocinio dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Trento. Il primo appuntamento sarà martedì 14 novembre alle 15 al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale (Trento – Via Verdi, 26).
A introdurre l’incontro, che è aperto a tutte le persone interessate, sarà lo stesso Roberto Poli. Quindi Antonella Nazzi (responsabile Servizio sociale dei Comuni, Azienda per i Servizi sanitari "Alto Friuli" della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia") interverrà portando “Recenti esperienze in tema di invecchiamento attivo”.

(at)


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