Venerdì, 16 Febbraio 2018 - 12:57 Comunicato 268

Le domande gestite in modalità informatizzata da ottobre 2017 sono oltre 33mila, e da febbraio i pagamenti vengono garantiti al primo del mese
Assegno unico provinciale: sistema a regime, pagamenti veloci

E' entrata a regime la nuova procedura per la gestione dell'assegno unico provinciale, l'innovativo strumento di welfare della Provincia autonoma di Trento.
Dopo un periodo di rodaggio, partito a metà ottobre con la raccolta delle prime domande, da febbraio 2018 i cittadini che hanno fatto domanda e hanno diritto all'assegno ricevono il contributo il primo giorno di ogni mese. Il sistema consente di calcolare gli importi delle quote dell’assegno unico in funzione di 4 tipologie di bisogni e viene utilizzato da tutti gli attori coinvolti.
Ad oggi, l'Agenzia provinciale per l'Assistenza e la Previdenza Integrativa ha gestito e concluso la procedura per oltre 33mila domande. E coloro che non hanno ricevuto comunicazione circa l'esito della domanda, possono verificarlo accedendo al portale www.servizionline.trentino.it, sezione ICEF e indicatori economici.

Con febbraio 2018 si è concluso il percorso di rinnovamento della gestione delle domande per l'assegno unico provinciale, promosso con l'obiettivo di semplificare all'utente finale procedure e modalità prima frammentate su vari strumenti e oggi confluite in un'unica soluzione. Tale percorso consente all'Agenzia Provinciale per l'Assistenza e la Previdenza Integrativa - APAPI di elaborare molto velocemente le richieste e di procedere con i pagamenti il primo di ogni mese (a gennaio la quota è stata pagata regolarmente entro la fine del mese).

Il nuovo modello, sviluppato con il supporto di Informatica Trentina e Clesius s.r.l., permette ai diversi attori coinvolti nelle procedure di inserire i dati di propria competenza in un sistema unico e condiviso che, sulla base di calcoli dedicati (algoritmi), elabora in tempo reale le informazioni per definire l'ammontare dei diversi benefici. Tra i vari attori vi sono, ad esempio, i servizi sociali, chiamati a valutare quei nuclei che presentano problematiche sociali complesse, ulteriori rispetto al semplice bisogno di natura economica, proponendo loro un patto sociale volto a contrastare e, ove possibile, rimuovere le condizioni che determinano lo stato di bisogno. Altri attori del processo sono i Centri per l’impiego, ai quali spetta il compito di accompagnare i beneficiari dell’assegno privi di occupazione, ma ancora in possesso di una potenzialità lavorativa adeguata, nella ricerca di un posto di lavoro.

Come richiedere l'Assegno unico provinciale

Cosa cambia per i cittadini? Il fatto che oggi, quando si presentano presso i patronati o gli sportelli periferici della Provincia (circa 90 punti di accesso in tutto e 300 operatori disponibili sul territorio), presentano un'unica domanda che dà una risposta concreta ai 4 bisogni individuati dal regolamento dell'assegno unico provinciale: sostegno al reddito; cura e mantenimento dei figli; accesso ai servizi di prima infanzia quali asili nido; sostengo agli invalidi. E, al termine della compilazione del modulo, l'operatore è in grado di comunicare subito al cittadino l'esito della domanda e l'ammontare dei benefici a cui ha diritto.

Per le pratiche che necessitano del parere dei servizi sociali, il cittadino si reca presso gli uffici competenti, dove gli operatori esaminano la situazione e inseriscono poi le loro valutazioni nel sistema. Questo, grazie ai calcoli elaborati, aggiorna l'ammontare dei benefici che spettano al cittadino e lo condivide in modo automatico e immediato con APAPI, che può quindi provvedere al pagamento.

Dove consultare l'esito della richiesta

In qualsiasi momento, i cittadini possono vedere la domanda presentata e il valore dell'assegno unico provinciale che spetta loro grazie al servizio di Consultazione delle dichiarazioni ICEF disponibile sul portale www.servizionline.trentino.it - sezione ICEF e Indicatori economici.

Questo servizio risulta particolarmente utile per quei cittadini che hanno presentato domanda prima di dicembre 2017, quando la procedura non era ancora completamente informatizzata e che quindi non sono stati informati allo sportello circa l'ammontare dell'assegno. Ora lo possono verificare online grazie al servizio dedicato, senza doversi recare nuovamente allo sportello.



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