
In Italia, secondo i più recenti dati Istat, quasi la metà dei metri cubi d’acqua potabile immessi ogni giorno per chilometro di rete vanno persi a causa di perdite e malfunzionamenti. Per ovviare a questo fenomeno e proporre una gestione razionale degli acquedotti nasce Aiaqua. Lo spin-off della Libera Università di Bolzano, da qualche mese, ha una sede operativa anche nell’hub della sostenibilità di Trentino Sviluppo a Rovereto Progetto Manifattura.
Al suo interno, svilupperà diversi applicativi software basati sulle più recenti metodologie e consulenze innovative rivolte ai diversi attori del mondo dell’acqua, con un particolare focus su risparmio idrico, energetico ed economico, nonché sui nuovi concetti su cui sono basate le smart e green grid.
L’ingegnere roveretano Ariele Zanfei, presidente della startup, spiega: «Quando pensiamo alla nostra infanzia, ricordiamo inverni ricchi di neve e primavere piovose. Ma oggi non è più così e purtroppo, in futuro, la scarsità d’acqua e la siccità si verificheranno con maggiore frequenza. Di conseguenza, c’è bisogno di un approccio più sostenibile verso la gestione dell’acqua».
Di qui, l’idea di trasporre le conoscenze apprese in campo accademico e nell’ambito della ricerca universitaria in soluzioni concrete per il mercato. Nello specifico, Aiaqua propone un sistema gestionale integrato per acquedotti basato su una serie di strumenti di analisi che sfruttano le più recenti tecniche di intelligenza artificiale, ottimizzazione, modellazione idraulica e machine learning. Il sistema, di facile utilizzazione, è flessibile e facilmente personalizzabile in base alle necessità specifiche.
Tra gli sviluppi, grande attenzione viene posta da Aiaqua sullo sviluppo di un “digital twin”, per avere dei replicati digitali di sistemi complessi guidati dall’intelligenza artificiale. (m.d.c.)
Nella foto: I fondatori di Aiaqua, gli ingegneri Andrea Menapace e Ariele Zanfei