Giovedì, 23 Maggio 2019 - 17:35 Comunicato 1114

Partecipato incontro oggi a Trentino Sviluppo per scoprire le potenzialità di questo mercato
Agroalimentare, meccatronica e design. Ecco i settori dell’export trentino in Svezia

Un’offerta di alta qualità, la capacità di pianificare con anticipo e la disponibilità a viaggiare per conoscere la Svezia e le abitudini dei suoi consumatori. Ecco alcuni fattori chiave per avviare o rafforzare rapporti commerciali con la prima economia della Scandinavia. Se n’è parlato oggi a Trentino Sviluppo nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno aderito una ventina di aziende trentine. Seguite con grande interesse le relazioni di Sara di Baggio, Trade Analyst di ICE Stoccolma, Diego Colosio, direttore commerciale della storica azienda di biciclette Bianchi, e di Filippo Caporossi, responsabile negozio di Eataly Stockholm. L’appuntamento, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e ICE Stoccolma, nasce per rispondere all’interesse espresso dalle imprese del territorio verso questo mercato. Possibili prossimi sviluppi del percorso l’organizzazione di occasioni di incontro tra gli imprenditori del territorio e gli operatori economici svedesi, con missioni commerciali e incoming.

Situazione politica ed economica stabile, burocrazia snella, facile accesso al credito, mercato del lavoro qualificato, sistema legale trasparente e veloce, basso rischio d’insolvenza, bassissima corruzione e grande apprezzamento verso i prodotti italiani. La Svezia è un mercato dall’alto potenziale per le imprese trentine, come dimostra da partecipazione all’incontro di stamane a Trentino Sviluppo dal titolo “Opportunità Svezia”.

Questo Paese scandinavo è attualmente il 19° mercato di export trentino con 52 milioni di euro di prodotti venduti. I settori di punta, come si evince dai dati registrati nel 2018, sono quello delle bevande e quello dei macchinari di impiego generale con quasi 11 milioni di euro di export ciascuno. Seguono: parti e accessori per autoveicoli, macchine per la fornitura di metalli, prodotti di colture permanenti, pietre tagliate e modellate, elementi da costruzione in metallo e prodotti chimici di base.
Uno scenario che s’inserisce in un quadro nazionale che vede il settore dell’agrifood predominante con un 40% circa delle importazioni complessive comprese le bevande, seguito da un 35% di importazioni di tipo meccanico/meccatronico. Il rapporto tra l’Italia e la Svezia è consolidato con import ed export quasi equivalenti e pari a circa il 3% del totale. Il settore agrifood vede l’Italia quale primo Paese per le bevende alcoliche.
Ma l’interesse è alto verso tutti i prodotti della tavola, complici una grande curiosità del popolo svedese verso la cucina straniera e una nuova attenzione verso il cibo di qualità, il biologico e, in generale la cucina mediterranea. Per quanto riguarda la subfornitura industriale, l’automotive la fa da padrone, affiancato da altri settori di interesse come la cantieristica, i macchinari per l’industria, l’elettronica e le rinnovabili. L’Italia in questo ambito è il terzo fornitore della Svezia con una quota del 5,5% e una crescita registrata tra il 2017 e il 2018 del 7,3%. Altro settore di sicuro interesse è quello dell’arredo e del design, dove vincono i prodotti di elevata qualità e design, anche se non mancano le potenzialità per le grandi catene e per l’e-commerce. L’89% degli svedesi, infatti, acquista beni abitualmente on-line.
Come ha illustrato Sara di Baggio di ICE Stoccolma, “Le imprese trentine sono aziende ben strutturate e con le caratteristiche per poter intraprendere un percorso di internazionalizzazione in Svezia. Per il settore della meccanica e della subfornitura industriale – ha spiegato – è importante poter fornire anche grossi volumi, essere ben strutturati ed essere disponibili a una pianificazione con largo anticipo. Per l’agroalimentare – ha proseguito – la Svezia è molto aperta verso nuove proposte culinarie e apprezza da sempre i prodotti italiani, quindi c’è molto interesse”
“Lavorare con la Svezia è semplice – ha detto Diego Colosio, direttore commerciale di Bianchi, storica azienda italiana acquisita da un gruppo svedese – Il mio consiglio è però quello di uscire dagli uffici e andare a visitare questo Paese per conoscerne la cultura e le esigenze. Bisogna essere molto preparati perché in Svezia ogni realtà imprenditoriale, anche il piccolo negozio, ha un sofisticato livello di conoscenza di business. Sono mediamente persone molto curiose verso i trend italiani ed esteri – ha aggiunto - e sono pronti ad accogliere le novità”. (f.r.)

Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa

(dm)


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