Mercoledì, 14 Giugno 2017 - 21:48 Comunicato 1623

Oggi la tavola rotonda di Trentino Sviluppo per le imprese locali con la partecipazione del Console Onorario cileno per il Trentino Alto Adige Aldo Albasini
Affinità culturale e solidità economica: queste le caratteristiche che spingono gli imprenditori trentini a investire in Cile

Affinità culturali, sintonie politiche e solidità economica: queste le ragioni che avvicinano il Cile, Paese leader nell’esportazione di materie prime quali rame e cellulosa, alle imprese trentine attive nei settori della meccanica, dell’energia, delle infrastrutture, dell’agroalimentare, delle apparecchiature elettriche e degli articoli plastici e chimici. Oggi al Polo Meccatronica di Rovereto la tavola rotonda di approfondimento per le aziende locali interessate ad investire ed esportare in Sudamerica organizzata da Trentino Sviluppo in collaborazione con il Consolato Onorario della Repubblica del Cile in Trentino Alto Adige e l’Italian Trade Agency di Santiago.

“Attualmente 1.500 trentini risultano iscritti alle liste dell’AIRE in Cile, un Paese in cui ancora oggi sono attivi tre circoli trentini e si distribuiscono due quotidiani in lingua italiana. E questa è la prova che la lontananza geografica è colmata da una grande vicinanza culturale” ha aperto così il console onorario della Repubblica del Cile in Trentino Alto-Adige Aldo Albasini il seminario di Trentino Sviluppo dedicato alle opportunità di investimento nel Paese sudamericano svoltosi oggi al Polo della Meccatronica di Rovereto.
“La presenza qui del console onorario denota il profondo legame, economico, ma anche storico e culturale tra i nostri Paesi – aggiunge il dirigente del Servizio Attività internazionali della Provincia autonoma di Trento Raffaele Farella – In più le linee di sviluppo e specializzazione intelligente adottate in Cile sono speculari a quelle seguite in Trentino”.
“Il Cile ha redditi medi pari a quelli di un Paese europeo – continua il console onorario Aldo Albasini – e, assieme al Messico, è l’unico Paese dell’America Latina a far parte dell’OCSE”.
“A ciò si aggiunge una grande stabilità economica e finanziaria, – spiega l’avvocato Aldo Rozzi Marin, console onorario del Cile a Vicenza – rafforzata dalla firma di accordi commerciali con l’Unione europea che permettono alle imprese del continente di esportare senza pagare i dazi doganali. In più, vista la posizione geografica strategica, il Cile si presenta come un Paese piattaforma, da cui si possono raggiungere gli altri Stati dell’America Latina e l’area dell’Asia pacifico per un totale di 64 mercati, che coprono quasi l’87% del PIL mondiale”.
Il tessuto economico cileno, basato soprattutto sull’estrazione mineraria, è molto simile a quello trentino con 3.674 piccole medie imprese, di cui 1.046 coltivano già rapporti commerciali con l’Europa.
Ed è proprio questa somiglianza che convince le imprese trentine a investire nelle Ande.
Michele Sartori, amministratore delegato della Sartori Ambiente Srl di Arco spiega: “Il Cile è un Paese piccolo, di 17 milioni di abitanti, ma grintoso, le stesse caratteristiche con cui ci piace descrivere la nostra azienda. In più le imprese e la società civile di lì stanno sviluppando un notevole interesse per la tutela dell’ambiente, che è il settore in cui noi operiamo”.
Marisa Zeni, amministratrice delegata di Eurostandard Spa, che in Val di Fiemme produce pezzi di giunzione in materiali plastici per gasdotti e acquedotti, conclude: “Lavoriamo in Cile dal 1998: prima abbiamo aperto un canale di distribuzione, poi una vera e propria consociata. Abbiamo deciso di investire a Santiago per la grande affinità culturale che sentiamo con quella città. Lavorare in America Latina è, per certi versi, come lavorare a casa”.
E l’importanza di questa complementarità di lingue, tradizioni, economia e cultura è sottolineata anche dalla trentina di imprese presenti in sala, espressione del settore turistico, energetico, ambientale, meccanico e sportivo trentino. (m.d.c.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa



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