Laffi ha poi raccontato della “Biblioteca dei futuri possibili” un catalogo di interviste di giovani neo diplomati che raccontano delle loro esperienze concrete, delle loro scelte, “un aiuto per i ragazzi che si trovano disorientati di fronte alle scelte scolastiche post diploma. Non è pensabile che i consigli arrivino solo dagli adulti”.
Ad intervenire anche Luca Solesin, change leader Ashoka Italia, che si è soffermato sui programmi di educazione innovativa per contrastare le disuguaglianze che non permettono ai giovani di diventare cittadini capaci di partecipare a modelli di generazione di valore. “Abbiamo network che promuovono il cambiamento sociale – ha spiegato Solesin – Siamo un’organizzazione internazionale non governativa presente in 90 Paesi che si occupa di trasformazione sociale. Selezioniamo, accompagniamo e formiamo imprenditori sociali. Valorizziamo chi trasforma la società, cercando di risolvere i problemi alla radice. Selezioniamo queste persone. Da noi sono passati il premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus o la founder di Fight The Stroke Francesca Fedeli. Persone che cambiano e stanno cambiando la nostra società”.
Scommettere sui giovani e sul futuro significa anche guardare allo sport e alla matematica. Alessandro Tappa, fondatore e presidente “Sport senza frontiere” ha ricordato come un’associazione nata 14 anni fa “senza neanche un impianto sportivo”, oggi è presente con grandi e buoni numeri in nove città italiane. “Serviva un approccio di politica di cambiamento e ci siamo concentrati sul modello di intervento. Abbiamo unito i puntini di una rete e oggi lavoriamo insieme ad associazioni, Comuni, centri di aggregazione, scuole, parrocchie, case famiglia, enti che ci indicano i bambini da coinvolgere. Ci occupiamo del loro benessere fisico e medico e poi li accompagniamo in palestra, in piscina, nei campi sportivi. Supportiamo le famiglie, non basta mettere un bambino a fare sport”. Tappa si è soffermato sulla valenza dello sport che è diritto sociale, strumento di educazione, coesione, inclusione. “Facciamo di tutto perché i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze diventino adulti responsabili. Attraverso lo sport possono imparare a gestire le sconfitte e a credere nel risultato”.
Ersilia Vaudo, astrofisica, chief diversity officer ESA e fondatrice del “Cielo itinerante”, ha messo sul tavolo della tavola rotonda il forte gap italiano che pone il nostro Paese all’86esimo posto per divario di genere nella conoscenza dei giovani della matematica. “La matematica sarà un linguaggio sempre più essenziale per guardare al domani. Nel 2017 in Francia è stata dichiarata emergenza nazionale, un bambino o un giovane che si sente inadeguato per la matematica da adulto delegherà pensieri complessi e analisi, basi fondamentali per un Paese che si basa su fondamenti democratici. La matematica è un abilitatore di futuro è sarà sempre più indispensabile”. A coordinare il panel Flavia Carletti, giornalista Radiocor Il Sole 24 Ore.