Domenica, 05 Ottobre 2025 - 16:00 Comunicato 2818

Energia che amplifica la mente, HIT porta al WIRED Next Fest un dialogo sull’intelligenza artificiale come leva cognitiva e culturale

L’intelligenza artificiale non come sostituto dell’essere umano, ma come energia che ne amplifica le capacità, stimolando nuove forme di pensiero, di conoscenza e di immaginazione. È questo il messaggio al centro del talk “Energia che Amplifica la Mente”, promosso da Fondazione HIT nell’ambito del WIRED Next Fest 2025, dedicato quest’anno al tema “Energie”.
Energia che amplifica la mente [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

C’è un’energia che non si misura in volt o in watt, ma nei battiti della curiosità, nei lampi di intuizione, nella forza di immaginare il nuovo. È l’energia che muove la ricerca nei laboratori, che spinge gli studenti a fare domande sempre diverse, che guida le istituzioni quando cercano soluzioni per il futuro. È l’energia della conoscenza, che trasforma le percezioni in scoperte e idee in innovazione. Ma che cosa accade quando questa energia incontra una tecnologia capace di estendere lo sguardo umano oltre i suoi limiti naturali? È la domanda che ha attraversato il panel “Energia che Amplifica la Mente”, promosso da Fondazione HIT.

A dare voce a questa riflessione sono stati Cristiano De Nobili, fisico teorico ed esperto di intelligenza artificiale, e Maria Chiara Malaguti, neurologa e co-chair della Task Force dell’European Academy of Neurology sull’IA in medicina.

“Il grande equivoco è pensare all’intelligenza artificiale come a un ‘altro da noi’ che compete con le nostre capacità. In realtà, se usata in modo consapevole, è uno strumento cognitivo: ci aiuta a riconoscere pattern, esplorare ipotesi e generare scenari. È un telescopio mentale: non vede al posto nostro, ma ci permette di guardare più lontano.”” Ha spiegato Cristiano De Nobili.  Non la rapidità delle risposte, dunque, ma la capacità di generare nuove domande e aprire scenari inattesi: questa, secondo il fisico, è la vera forza di una tecnologia che può stimolare immaginazione critica e ampliamento del pensiero. 

La sfida, pertanto, non è solo tecnologica, ma soprattutto culturale: è necessario sviluppare un’alfabetizzazione diffusa che renda i cittadini capaci di interrogare l’IA, senza subirla. Serve una capacità collettiva di stabilire principi, pratiche e spazi di confronto che ne orientino l’uso verso obiettivi condivisi e inclusivi.

Una visione che trova applicazioni dirette nella medicina, come ha sottolineato Maria Chiara Malaguti, “Non siamo più davanti a un semplice supporto diagnostico, ma a un cambio di paradigma. L’intelligenza artificiale ci porta verso una medicina predittiva e personalizzata, capace di individuare traiettorie di rischio ancora prima che compaiano i sintomi. L’IA ci aiuta a leggere meglio la complessità, ma resta imprescindibile la figura del medico”, ha spiegato. Per la neurologa, il vero salto non sta solo nella potenza degli algoritmi, ma nella possibilità di integrare dati e conoscenze per costruire una medicina più vicina alla persona. E l’umanesimo digitale, ha ribadito, non è un’utopia, ma un requisito di qualità: senza la dimensione umana, la tecnologia rischia di essere tecnicamente valida ma clinicamente inefficace.

Il dialogo tra prospettiva teorica e prospettiva clinica ha restituito una visione convergente: l’intelligenza artificiale non sostituisce, ma abilita. Abilita nuove forme di pensiero critico, nuovi paradigmi terapeutici e diagnostici, nuove modalità di relazione tra scienza e società. Non è una minaccia né una panacea, ma una tecnologia cognitiva che, se guidata da criteri etici e responsabilità sociale, può diventare un dispositivo culturale e un alleato per immaginare il futuro. 

In questo scenario, Fondazione HIT ha portato al WIRED Next Fest uno spunto di riflessione che non è solo tecnico, ma culturale. Perché parlare di energia oggi significa anche parlare di idee, immaginazione e conoscenza. E se l’intelligenza artificiale può davvero amplificare la mente, allora il compito delle istituzioni è creare spazi dove queste visioni possano prendere forma, incontrarsi e diventare innovazione concreta. È qui che HIT ritrova la sua missione: trasformare le energie della ricerca e del sapere in strumenti capaci di orientare il futuro in modo inclusivo e condiviso.

Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca – Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto. 
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze.

Il programma degli eventi del WIRED Next Fest è visibile al seguente indirizzo: https://eventi.wired.it/nextfest25-trentino

Immagini disponibili a questo link accedendo con le seguenti credenziali:
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(us)


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