“L’acquisizione - ha proseguito Fugatti - è arrivata alla fine di un percorso complesso, sotto il profilo amministrativo, ma il risultato raggiunto ci conferma che è stato corretto, dopo la prima intuizione, andare ad approfondire le carte. Determinante, oltre all’interesse pubblico e alla sostenibilità finanziaria, è stata la volontà del territorio. Un elemento centrale sia per la bontà della scelta che per le prospettive di gestione futura. Castel Valer è certamente un valore aggiunto sotto il profilo storico, turistico, artistico e promozionale artistico per tutto il Trentino”.
L’assessore Zanotelli ha parlato di “un momento storico per questo territorio e per l’intero Trentino”. “Con l’acquisizione nel patrimonio pubblico di Castel Valer - ha sottolineato - si amplia l’offerta turistica provinciale. È importante lavorare assieme, per consolidare un ulteriore rilancio del bene e del territorio, con la collaborazione di tutti i soggetti presenti, favorendo quel rapporto vincente tra agricoltura, turismo e cultura. Un bene di valore straordinario che è unico anche per le atmosfere che regala visitandolo, grazie alla sua storicità e alla ricchezza degli arredi interni che si sono preservati e per il quale va dato merito alla famiglia Spaur e a chi lavora nella struttura”.
Anche il sindaco Samuel Valentini lo ha definito “un momento storico, del quale rendere atto ai vertici dell’Amministrazione provinciale, con la Giunta e i tecnici, per aver concluso un’operazione straordinaria che riscrive la geografia turistica della val di Non. Castel Valer è uno dei castelli meglio conservati e vissuti dell’arco alpino. Con l’acquisizione si valorizza il ruolo principale dell’ente pubblico, porsi come custode delle memorie del passato aprendole al futuro”.
Per Ruggero Mucchi, presidente della Comunità di valle, “si tratta di un’operazione enorme per questo territorio, che andava fatta e della quale va dato merito alla Giunta provinciale. L’acquisizione ci dà l’opportunità di favorire un’economia nuova, nel settore della cultura e dei beni culturali di cui la val di Non è dotatissima. C’è tanto potenziale da valorizzare, una risorsa anche per diversificare l’economia del nostro territorio”.
L’Apt Val di Non con il presidente Lorenzo Paoli condivide la soddisfazione per l’entrata del castello nel patrimonio pubblico: “Un passo che ha un grande valore e permette di continuare il percorso di valorizzazione. Da parte nostra c’è la disponibilità a continuare a lavorare in collaborazione con le istituzioni e il territorio. Siamo a disposizione per tutto quanto servirà a migliorare la gestione e per far diventare Castel Valer un’attrazione sempre più importante”.
Al termine degli interventi la visita nella struttura attraverso la cappella di San Valerio, il salone di Ulrico, le sale madruzziane, la sala degli Stemmi per concludere nel loggiato.
Interviste, immagini e service a cura dell’Ufficio stampa
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