L'incontro è stato moderato da Riccardo Saporiti della redazione di WIRED che ha messo in luce come queste tecniche siano in grado di offrire notevoli opportunità per il raggiungimento degli obiettivi Green Deal e per l’attuazione della nuova strategia politica Farm to Fork.
Le Tea permettono di modificare il genoma di una pianta in maniera precisa e veloce, consentendo la messa a punto di varietà performanti, che potrebbero nascere in natura in maniera spontanea e dunque sono "naturali"; in altre parole, permettono di modificare il patrimonio genetico di un essere vivente senza introdurre geni da specie non sessualmente compatibili. Anche se dal punto di vista legislativo ancora non lo sono, dal punto di vista scientifico le Tea sono nettamente distinte dagli Ogm, come ha spiegato Luigi Cattivelli, che ha dedicato il proprio lavoro alla genetica e genomica dei cereali, ed ha portato degli esempi concreti di coltivazione migliorata grazie alle Tea, spiegando al contempo i miglioramenti introdotti.
"Le Tea sono uno strumento moderno per migliorare le piante" ha spiegato il prof. Mario Pezzotti, illustrando al pubblico presente che cosa sono e perché sono così innovative. "Le piante ottenute con le Tea - ha aggiunto- devono poter uscire dai laboratori per poter essere valutate in pieno campo dai ricercatori. Solo dopo la valutazioni in pieno campo è possibile capire se queste piante saranno utili all'agricoltura moderna". Di qui il rifermento al disegno di legge in corso di esame al Senato che vuole consentire la sperimentazione in campo delle Tea.
"Confagricoltura è felice che si crei un percorso normativo per portare le piante in campo e quindi supporta questa iniziativa della politica, che ha l'obiettivo di creare un ambiente fertile per l'innovazione" ha sottolineato Deborah Piovan, portando l'attenzione anche sulle sfide che il cambiamento climatico pone all’agricoltura e spiegando in che modo le Tea possano essere d’aiuto alle imprese agricole. Tutto questo un attesa di un nuovo quadro normativo a livello europeo.
Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico, Ricerca, Lavoro, Trentino Marketing e Trentino Sviluppo ed in collaborazione con il Comune di Rovereto e l’Università di Trento. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.