I suoi esterni e una sala interna sono stati affrescati da un certo Albertini Pietro di Lavis, le cui opere presenti sono anche le uniche di cui si è a conoscenza. L’edificio era posto come crocevia di un circuito economico-politico di rilievo, divenuto anche culturale nel 2008, anno della completa ristrutturazione del bene architettonico.
Il nucleo originario del museo Pietra Viva custodisce la collezione di minerali donata dai gemelli Pallaoro Lino e Mario, oltre ad altre collezioni donate da privati: una bottega del falegname e una del calzolaio. Fanno parte del patrimonio del Museo arredi e materiali etnografici. All'esterno è stata ricostruita una piccola miniera, dove i bambini possono andare alla ricerca di minerali, un torrente per la ricerca dell’oro, nonché delle installazioni legate all’attività mineraria nel bosco.
Il corpus principale si è arricchito nel tempo con diverse acquisizioni legate alle tematiche principali, fino ad arrivare negli anni 2018/19 con la collezione di minerali di provenienza internazionale (studio Edward Dukel) e l’archivio malacologico personale di Luciano Grosselli. Entrambi sono parte del percorso museografico dal 2020.
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
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