Il preside di Giurisprudenza ha raccontato l’Autonomia trentina a partire da una prospettiva personale, ricordando di essere nato e cresciuto per i primi 25 anni di vita nell’autonoma Sardegna. Ha raccontato di aver imparato qui cosa sia l’Autonomia: in Trentino le istituzioni sono vicine e accessibili, ha dichiarato invitando i ragazzi ad avvicinarsi ad esse. Ha quindi tratteggiato il percorso compiuto dal Trentino che altre realtà non hanno ancora fatto e che si fonda su alcuni elementi caratteristici: il volontariato, la mutualità, la cooperazione. Tratti che sono necessari per il successo di un’autonomia politica e giuridica, ha dichiarato. E l’Università? Carta ha risposto parlando di un dialogo tra autonomie e ricordato la forte spinta internazionale dell’ateneo trentino. L’Autonomia, ha concluso, è la gioia di vivere in un contesto come il Trentino.
Il presidente del Consiglio ha fatto gli onori di casa, dando il benvenuto ai ragazzi. Ha ricordato loro che bisogna amare l’Autonomia per tenerla stretta e che farla conoscere è obiettivo del progetto #ConosciamoAutonomia, patrimonio dell’intero Consiglio. Ha quindi spiegato la distinzione tra Consiglio provinciale e Giunta, la differenza tra legislativo ed esecutivo. Ancora, le funzioni dell’assemblea legislativa, tra cui quella di discutere e approvare i ddl che vengono presentati che, ha affermato, creano una gestione e determinano la vita dell’Autonomia trentina. Ha quindi ricordato la dialettica tra maggioranza e minoranza e, con piacere, la presenza di 14 consigliere in Aula. Il presidente ha quindi approfondito con i ragazzi il procedimento legislativo e l’importanza del dialogo con il compito, non facile, del presidente di cercarlo in Aula. Su spunto della moderatrice, è tornato sulla questione della presenza femminile in Consiglio: c’è una sensibilità diversa tra mondo femminile e maschile, ha affermato ricordando quanto sia importante il contributo delle consigliere e il loro punto di vista; se sono state elette in 14 vuol dire che sono brave, che sono persone di cui gli elettori hanno fiducia. Non è mancato nemmeno un accenno agli impegni della politica: la mia famiglia, le mie figlie e mia moglie, mi appoggiano da sempre, poi tutti hanno sensibilità diverse, l’importante è convergere sia in famiglia, sia nell’Assemblea.
È stata quindi la volta dell’intervento delle consigliere che hanno raccontato il proprio percorso amministrativo e risposto ad alcune domande. La consigliera di maggioranza ha ricordato che la maggioranza ha l’onere e l’onore di amministrare attribuito dai cittadini, una grande responsabilità di supporto a chi governa. La consigliera di minoranza ha detto invece che la minoranza è quella che è sempre di meno, che ha un ruolo di controllore nei confronti della maggioranza. Entrambe hanno ricordato il valore del dialogo, del confronto, del rispetto delle persone prima e al di là dell’appartenenza politica. Poi la famiglia e la presenza femminile in Aula: la consigliera di maggioranza ha ricordato che tanto è stato fatto e che il rapporto tra uomini e donne è migliorato, ma che ancora a un uomo si perdona ad esempio di più il fatto di trascurare un po’ la famiglia per impegni di lavoro: la parità è un obiettivo a cui si deve lavorare assieme. Anche la consigliera di minoranza ha ricordato come per le donne sia più difficile e parlato di come l’esperienza politica l’abbia fatta crescere in termini di consapevolezza.
Il presidente della Provincia di Trento ha spiegato ai ragazzi il potere esecutivo e ha ricordato le vaste competenze attribuite al Trentino in virtù dell’Autonomia. Di come si governi secondo Statuto e di come le autonomie più evolute debbano avere l’ambizione di fare un po’ di più. Come fa il presidente a far approvare le sue idee a 34 consiglieri? gli è stato chiesto. Il presidente ha ricordato il programma di governo sottoscritto da 21 consiglieri di maggioranza, la necessità di muoversi tenendo presenti le diverse sensibilità politiche e l’importanza di lavorare in un’ottica di comunità. Poi c’è la responsabilità, ha aggiunto, alla fine il senso di responsabilità prevale sempre; poi ci sono temi trasversali, quale è l’Autonomia. E a Roma come vedono il presidente della Giunta? Questi ha risposto che rispetto alle istituzioni romane non bisogna essere troppo autoreferenziali: il Trentino lo è stato a volte, bisogna essere consapevoli delle proprie possibilità e capacità. Ha ricordato come si debbano sempre più spazi di autonomia. Invitato dalla moderatrice, ha inoltre dato un consiglio ai ragazzi: se si vuole fare politica, amministrare e fare il bene della comunità bisogna vivere la comunità, partire dal basso. Infine ha trattato della modifica dello Statuto sottolineando l’importanza del meccanismo dell’intesa.
Un tema questo su cui è intervenuto anche il presidente del Consiglio, ricordando che l’Autonomia è una cosa preziosa, da difendere e preservare, da conoscere, mantenere e migliorare. Che l’Autonomia è delicata e fragile, che va rafforzata sempre più.
La parola è passata infine ai rappresentanti della Consulta degli studenti, Matteo Bonetti Pancher, Denisa Cracut e Hadia Ashfaq. Il primo ha parlato della Consulta, primo grande luogo di democrazia per ragazzi e ragazze. Ha poi detto che spesso chi è immerso nell’Autonomia non realizza ciò che ha: se ci togliessero l’Autonomia, è l’esempio che ha portato, non ci sarebbe più il tesserino che con 20 euro permette di prendere i trasporti per tutta la provincia, non ci sarebbero più i debiti formativi e anche l’alternanza scuola-lavoro sarebbe diversa. Ashfaq ha ricordato l’importanza dell’ascolto e della rappresentanza, di conoscere chi si rappresenta per provare a cambiare le cose assieme. Cracut invece ha parlato del coraggio delle giovani donne: lo si vede nella Consulta, a noi giovani sta veramente a cuore il tema della parità di genere, ha affermato.
A concludere la mattinata le parole di Erica Zambelli che ha ricordato che nella vita nessuno regala niente, che non esiste il tutto subito e facile, che anche per passare dal Primo Statuto al Secondo Statuto di Autonomia ci sono voluti 24 anni: tocca a voi farvi sentire, ha detto agli studenti, abbiate il coraggio di cambiare il mondo, qui in Trentino è anche più facile presentare progetti.
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige, IL T, Corriere del Trentino - 14.05.2024